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Smuts, Jan Christiaan.

Militare e uomo politico sudafricano. Appartenente a una famiglia di agricoltori di origine olandese, si laureò in Legge all'università di Cambridge, diventando consigliere giuridico del presidente del Transvaal S.J. Krüger. Scoppiata nel 1899 la guerra anglo-boera, affiancò il generale Botha, di cui condivise in seguito il programma di conciliazione con gli Inglesi, collaborando alla costituzione dell'Unione Sudafricana. Esponente del Partito repubblicano dell'Unione, nel 1910 fu nominato ministro dell'Interno e, in tale veste, soffocò il nascente movimento sindacale di sinistra. Passato al ministero della Difesa, durante la prima guerra mondiale fu a capo delle forze di occupazione dell'Africa occidentale tedesca e rappresentò il Governo sudafricano alla conferenza di pace di Parigi, riuscendo a ottenere dalla Società delle Nazioni un mandato sull'Africa occidentale. Morto Botha nel 1919, divenne primo ministro, perseguendo, all'interno, una politica di pacifica convivenza tra i gruppi razziali e cercando di salvaguardare, all'esterno, la collaborazione con la Gran Bretagna. Esercitò una notevole influenza nell'ambito del Commonwealth britannico e fu lui stesso a proporre questo nome per indicare l'insieme dei Paesi legati alla Corona britannica. Nel 1925, in seguito all'affermazione elettorale del Partito nazionalista, fu sostituito dal più intransigente generale Herzog; tuttavia, per evitare una spaccatura nel Paese non passò all'opposizione, ma entrò a far parte del nuovo Governo, favorendo la fusione del proprio partito con quello di Herzog e dando vita al Partito unito. Distaccatosi nel 1939 in seguito a divergenze sull'atteggiamento da seguire nel conflitto mondiale, riuscì a battere di stretta misura Herzog e, assunta nuovamente la leadership del Paese, entrò in guerra a fianco degli Anglo-Americani. All'interno, pur continuando a perseguire la politica di segregazione razziale impostata dal suo predecessore, ne attenuò l'oltranzismo. Si alienò così l'elettorato di destra che nel 1948 provocò la sua caduta e l'ascesa del nazionalista D.F. Malan. Negli ultimi anni S. si oppose alla politica dell'apartheid dei suoi avversari e riprese anche alcuni studi giovanili di biologia, che l'avevano portato a comporre il saggio Holism and evolution (1906). In esso l'autore prese posizione contro l'indirizzo meccanicistico della biologia a favore di una dottrina vitalistica (olismo), in base alla quale l'organismo è un tutto indivisibile che non corrisponde semplicemente alla somma delle sue parti (Bovenplaats, colonia del Capo 1870 - presso Pretoria 1950).