Pianista e compositore russo. Allievo di V. Safanov, A. Arenskij
e S. Taneev al conservatorio di Mosca, subì l'influenza del Decadentismo
letterario russo. Dal 1892 intraprese una serie di tournée in Europa,
grazie alle quali raggiunse la fama di concertista sensibile e brillante; dal
1898 al 1903 fu docente al conservatorio di Mosca. Estraneo alla cultura
musicale del proprio Paese,
S. fu influenzato dai temi romantici di R.
Schumann, F. Chopin e F. Liszt, dei quali esasperò la sensualità
sonora e la ricchezza timbrica. Le composizioni di
S. paiono conservare
gli schemi musicali ottocenteschi, che risultano tuttavia deformati nella
dimensione timbrico-orchestrale e nelle corrispondenze interne. Tra i lavori
più singolari citiamo:
Prometeo,
il poema del fuoco
(1908-10), che tende a una sintesi di suoni e colori (prevede, infatti,
l'utilizzo di una tastiera a luci colorate), e
Poema dell'estasi (1908),
in cui l'autore tentò di tradurre nelle strutture sinfoniche l'estasi
della filosofia indiana. Dell'ampia produzione di
S. ricordiamo ancora:
10 sonate; 20 poemi per pianoforte; 21 mazurke, 9
Impromptus, 4 notturni,
2 valzer (Mosca 1872-1915).