• Ling. - Rispetto alle altre tre parti della descrizione
linguistica - fonetica (studio dei suoni), morfologia (studio della formazione e
della flessione delle parole), lessicologia (studio del vocabolario) -, la
s. studia le relazioni tra i diversi elementi che compongono la frase.
Può essere diacronica o storica, se analizza tali relazioni
nel corso dell'evoluzione di una lingua, oppure sincronica, se le
considera in un dato momento storico di quella lingua. E ancora,
contrastiva se stabilisce il confronto tra procedimenti sintattici di due
o più lingue, ciascuna vista in prospettiva sincronica, e
comparata se indaga l'evoluzione parallela della s. di due o
più lingue appartenenti alla stessa famiglia. Data una frase la
rivista che desideravi non è più reperibile, la fonetica
analizza i suoni delle diverse parole, la morfologia spiega che rivista
è determinato singolare, che desideravi è un imperfetto,
seconda persona singolare, ecc., la lessicologia dà il significato di
rivista, desiderare, esaurire, non, mentre la
s. dice che si tratta di una frase negativa complessa, in cui
rivista è oggetto della relativa e soggetto della principale.
Infatti, la s. per eccellenza è quella che designa la parola come
elemento costitutivo minimo della frase, ma ci sono scuole linguistiche che
considerano quali veri elementi costitutivi minimi la radice, la desinenza e
altri segmenti di parole, e altre che invece dilatano tali elementi minimi a
sequenze di due o più parole. In ogni caso qualsiasi studio di rapporti
sintattici comporta la duplice considerazione della forma, e cioè
la concordanza di genere, numero, ecc., e del contenuto, inteso come
significato sintattico, preminente rispetto a quello lessicale, e ciò
rende inadeguata una rigida distinzione tra le varie sezioni della tradizionale
quadripartizione sopra esposta. Ad esempio, nell'analisi sintattica della lingua
parlata intervengono in modo rilevante certi tratti fonetici come l'intonazione,
l'accento e le pause (che nella lingua scritta possono essere espressi mediante
la punteggiatura). In altri casi l'analisi sintattica si avvale
dell'interpretazione lessicale o, per contro, la corretta definizione del
significato delle diverse parole dipende dalla loro funzione sintattica. Ancor
meno netta la separazione tra s. e morfologia, per cui spesso si tende a
parlare di morfosintassi, unificando le due branche linguistiche. ║
S. logica del linguaggio: teoria sviluppata dal logico-matematico R.
Carnap (Logische Syntax der Sprache, 1934) secondo la quale in un
linguaggio la s. logica è “la teoria formale delle
forme linguistiche di quel linguaggio”, la sistemazione organica delle
regole formali che lo governano unitamente allo sviluppo delle conseguenze che
ne derivano. Tale concezione non considera semanticamente le parole o le
proposizioni, per riferirsi unicamente alla specie e all'ordine dei simboli con
i quali tali parole sono disposte e tali proposizioni costruite, ed è
pertanto formale. La s. tratta le entità linguistiche da un punto
di vista formale, così come la logica, perché le caratteristiche
logiche delle frasi e le relazioni logiche tra loro sono strettamente connesse
alla loro struttura sintattica.