Giornalista italiano. Redattore del
“Corriere della Sera” dal 1910, interventista e combattente nella
prima guerra mondiale, frequentò gli ambienti del Socialismo milanese e
del sindacalismo rivoluzionario. Amico di Turati e di Mussolini, dopo la
“marcia su Roma” si schierò dalla parte del Fascismo,
modificando la propria posizione politica all'indomani dell'assassinio di
Matteotti. Divenuto condirettore de “Il Popolo” (1924), scrisse una
serie di articoli antifascisti e antimussoliniani che gli costarono una condanna
al confino nell'Isola di Lipari. Nel 1943
S. si riavvicinò a
Mussolini, svolgendo importanti incarichi per conto del duce durante la
Repubblica di Salò. Scrisse anche opere di carattere memorialistico:
I
responsabili della catastrofe italiana (1946);
Turati l'ha detto
(1946);
Mussolini,
Graziani e l'antifascismo (1949) (Milano
1893-1955).