(dal greco
sífon: tubo). Conduttura
idraulica che porta un liquido da un serbatoio a un altro posto a livello
inferiore, toccando in qualche suo punto quote superiori al livello dell'acqua
nel serbatoio più alto. • Idr. -
Condotta a s.: tipo
particolare di tubatura mediante la quale l'acqua di un pozzo è sollevata
e convogliata verso un pozzo collettore dove, mediante pompe, è poi
prelevata e immessa nell'impianto di preparazione. Il sollevamento dell'acqua
erogata da più pozzi, utilizzando una condotta a
s. e una sola
pompa aspirante, è possibile se le quote dei livelli dell'acqua nei vari
pozzi sono leggermente inferiori alla quota relativa alla posizione della pompa;
il numero dei pozzi, inoltre, deve essere limitato, in modo tale che la condotta
a
s. non presenti una lunghezza rilevante. Il funzionamento del pozzo
collettore è analogo a quello di una camera di compensazione operante
sulle masse d'acqua in moto all'avviamento delle pompe. ║
S. per le
tubazioni di scarico: dispositivo per chiusura idraulica che si interpone
nelle tubazioni delle acque di scarico, allo scopo di impedire ai gas di fogna
di risalire lungo le condutture e sboccare all'interno delle abitazioni. Nella
forma più semplice, è costituito da un elemento tubolare ripiegato
a gomito e con la concavità rivolta verso l'alto che, riempiendosi di
acqua pulita, fa in modo che in entrambe le branche si stabilisca una colonna
d'acqua atta a chiudere completamente la sezione del tubo. Si denomina
altezza di carico del s. l'altezza della colonna d'acqua compresa
tra la superficie libera e il piano tangente alla superficie di piegatura
interna del
s. Indipendentemente dalle normali perturbazioni della
pressione nella tubazione, tale altezza deve essere sufficiente a impedire lo
svuotamento del
s. • Metall. -
S. del cubilotto: situato nei
cubilotti a deflusso continuo della ghisa nell'avancrogiolo, assolve alla
funzione di separare la ghisa dalla scoria. Nel tipo con fuoriuscita
contemporanea della ghisa e della scoria da un unico foro di spillatura, la
separazione fra ghisa e scoria avviene attraverso lo stramazzo. La scoria, che
ha peso specifico minore della ghisa, sale verso l'alto e viene scaricata
lateralmente, mentre la ghisa fuoriesce dal
s. attraverso il canale
predisposto anteriormente. Mentre in questo tipo di forno rimane soltanto uno
strato di scorie, attraverso il quale gocciola continuamente ghisa fusa, nel
tipo con fuoriuscita separata della ghisa e della scoria è sempre
presente anche uno strato di ghisa, la cui altezza è determinata
dall'altezza del foro di uscita della scoria. L'altezza dello stramazzo nei
s. del secondo tipo va calcolata tenendo conto dei pesi specifici della
ghisa e della scoria; dell'altezza del foro di spillatura rispetto alla suola
del forno; dell'altezza che si desidera raggiunga nel forno lo strato di scoria;
della pressione del vento. Nel caso invece di un
s. del primo tipo,
l'altezza va determinata soltanto in funzione della pressione del vento e dello
spessore che si vuole raggiunga lo strato di scoria nel forno. • Geol. -
Cavità naturale situata all'interno di una massa rocciosa, che comunica
con l'esterno mediante uno o più condotti, anche naturali, prima salienti
e poi a gomito. Qualora il livello delle acque all'interno della cavità
superi quello del gomito del condotto, l'acqua fuoriesce dalla cavità a
forma di
s., dando origine a una sorgente intermittente. • Zool. -
Termine con cui si indicano formazioni tubolari di diversa origine, aspetto e
funzione, presenti negli invertebrati e nei cordati e atte a porre in
comunicazione determinati organi interni (in genere respiratori e digestivi) con
l'esterno. I molluschi lamellibranchi, ad esempio, possiedono due
s.
palleali: un
s. inalante, con cui si introduce acqua nella cavità
palleale, e un
s. esalante, con cui si espelle dalla medesima
cavità l'acqua, i catabolici, le feci e, al momento della riproduzione,
anche i gameti. Nei tunicati i
s. sono parimenti due: uno (detto
orale o
boccale) è deputato a immettere nella faringe
l'acqua e le particelle alimentari, mentre l'altro (detto
cloacale o
atriale) favorisce la fuoriuscita, oltre che dell'acqua, anche delle
feci, dei catabolici e dei gameti. In alcuni anellidi policheti e negli
echiuroidei il
s., che decorre paralellemente all'intestino, prende il
nome di
paraintestino ed è connesso alla funzione respiratoria.
Nei molluschi e nei cefalopodi, infine, il
s. si estende lungo l'intera
superficie della conchiglia e, mediante la secrezione di un apposito gas,
consente all'animale di galleggiare. • Bot. - Cellula o parte di cellula
che si caratterizza per la forma simile a un tubo di lunghezza variabile;
è frequente in certe alghe e funghi. • Enol. - Prodotto ottenuto
dal mosto, detto anche
mistella o
mistello. Aggiungendo acquavite,
vino o alcool, il prodotto suddetto viene reso infermentescibile e alterato
nella gradazione alcolica: da una gradazione non inferiore a 12°, infatti,
si passa a una gradazione non inferiore a 16° e non superiore a 22°.
Nella preparazione dei vini liquorosi viene aggiunto al vino per aumentarne la
gradazione.