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Sierosa.

Anat. - Membrana di rivestimento delle grandi cavità del corpo umano che deriva dalla primitiva membrana celomatica ed è in rapporto con vari organi dell'apparato respiratorio, digerente, circolatorio e urogenitale; è detta s. poiché nelle cavità da essa delimitate si trova un liquido simile al siero. La s. è costituita da una membrana continua, di colore grigio-rosa, sottile, elastica e vascolarizzata; è composta da uno strato di connettivo ricco di fibre elastiche, ricoperto da un epitelio pavimentoso semplice (mesotelio), caratterizzato da funzioni secretorie e da attività reticoloendoteliale. La s. riveste e protegge gli organi intorno ai quali si dispone, ne facilita il movimento creando intorno ad essi una cavità costantemente umettata, promuove una pronta attività riparatrice in presenza di ferite traumatiche e chirurgiche e, grazie alla sua semipermeabilità, favorisce ampi scambi metabolici. • Patol. - Tra le più frequenti patologie a carico della s. rientrano le infiammazioni, essudative fibrinose, purulente, specifiche; i tumori; le lesioni traumatiche; le alterazioni di circolo con raccolta di abbondante liquido sieroso. • Biol. - Termine con cui si indicano più membrane che, nell'adulto come nell'embrione, delimitano diverse cavità chiuse. • Embr. - La membrana più esterna dell'uovo degli amnioti, deputata a delimitare lo spazio in cui si trovano l'embrione e gli altri suoi annessi. • Entom. - Membrana di cellule pigmentate situata inferiormente al corion e alla membrana vitellina dell'uovo degli insetti.