eXTReMe Tracker
Tweet

Siena.

Città della Toscana e capoluogo della provincia omonima. È situata a 322 m s/m., tra le Colline Metallifere e i Monti del Chianti. Il centro storico, dalla caratteristica forma a Y, si estende sui crinali di tre colli, delimitati dai fiumi Arbia e Elsa. La città è divisa in terzieri e nelle 17 storiche contrade che si contendono il Palio (V.). 52.625 ab. CAP. 53100. • Econ. - S., rinnovando l'antica tradizione commerciale e finanziaria della città in epoca medioevale, è un importante centro bancario (il Monte dei Paschi di Siena è il più antico istituto di credito dopo il Banco di Napoli). Particolarmente sviluppate sono l'industria alimentare (vino, olio, farina, pasta, dolci), farmaceutica, elettromeccanica, dell'abbigliamento, del vetro. La voce più importante dell'economia cittadina è il turismo, attratto dal ricco patrimonio artistico e dalla tradizione del Palio. Vivace è anche il settore dell'artigianato locale (ferro battuto, ceramica, mobili, lampadari, ricami, calzature). S. è inoltre un importante centro intellettuale; ospita le Accademie degli Intronati (1525-27), dei Rozzi (1531), dei Fisiocratici (1691), una delle università più antiche d'Italia, nonché l'Accademia Musicale Chigiana. • St. - La città, situata in territorio etrusco, fu originariamente fondata dai Romani (I sec.) come colonia militare (Saena Iulia). Grazie alla collocazione collinare, che la metteva al riparo dalle invasioni barbariche, divenne un centro importante, tanto che, sotto la dominazione longobarda, fu governata dai Gastaldi e, con i Franchi, fu capoluogo di contea. Nei secc. IX-XI i cittadini senesi appoggiarono i vescovi, in opposizione alle famiglie feudatarie della zona, favorendo la nascita del Comune, di cui si ha una prima attestazione nel 1147, anno in cui il Governo dei vescovi venne sostituito da quello dei consoli. Con l'avvento del Comune prese avvio la politica espansionistica di S., causando le prime rivalità con Firenze. La città continuò a primeggiare anche in età imperiale quando Federico Barbarossa le concesse molti diritti per la sua fedeltà ghibellina. Un cambiamento importante nell'ordinamento del Comune si verificò nel 1199, quando al Governo dei consoli subentrò quello del podestà il quale venne successivamente affiancato da uno speciale consiglio dei 24 servitori del popolo (1236) e dal capitano del popolo (1252). In seguito al declino degli Svevi e del ghibellinismo (XIII sec.), la città, dopo la momentanea vittoria su Firenze a Montaperti (1260) subì una sconfitta nella battaglia di Colle di Val d'Elsa (1269) che determinò l'instaurarsi di un Governo guelfo appoggiato da Firenze e dagli Angioini. Ebbero così inizio numerose lotte intestine, nonché il venir meno della posizione di preminenza che S. fino ad allora aveva goduto nell'attività bancaria, a favore dei rivali fiorentini. Nel 1287 venne istituito un Governo di Nove magistrati, che restituì alla città splendore e prestigio economico; ma le ingenti spese per sostenere la guerra, pur vittoriosa, con Lucca e Pisa, nonché la peste del 1348 causarono una sollevazione popolare (1355) che destituì il Governo dei Nove. Ricominciarono le lotte civili, delle quali ancora una volta Firenze approfittò per espandersi verso S., inducendo la città a porsi sotto la protezione dei Visconti di Milano (1399-1404). Nel periodo successivo, gli scontri tra le fazioni avverse all'interno di S. continuarono finché Pandolfo Petrucci si impadronì del Governo della città (1487-1512). Nel 1525 venne nuovamente instaurato un regime repubblicano, ma inevitabilmente la città fu implicata nella lotta tra Francesi e Ispano-imperiali, alleandosi, in seguito alle prevaricazione subite ad opera di Carlo V, con i Francesi e con gli esiliati fiorentini, fuorusciti dopo l'abbattimento della Repubblica, capeggiati da Piero Strozzi. Assediata dalle forze imperiali nel 1554, S. resistette strenuamente per un anno, capitolando nel 1555. Alcune famiglie lasciarono la città per continuare a combattere contro gli imperiali a Montalcino, dove si era rifugiato Piero Strozzi, fino al 1559. Il successore di Carlo V, Filippo II, nel 1557 pose nelle mani di Cosimo I de' Medici il Governo di S. Allo Stato mediceo seguì il dominio degli Asburgo-Lorena. Nel 1859 S. fu la prima città toscana che votò favorevolmente per l'annessione agli Stati sabaudi. • Arte - L'attuale assetto urbanistico della città ha preso forma in età medioevale (XI sec.), quando, in seguito a un massiccio incremento demografico, esternamente alla cinta muraria romana, sorsero dei borghi intorno al nucleo centrale della città rappresentato dalla piazza del Campo (centro politico e civile) e dalla piazza del Duomo (centro religioso). Mentre rari e poco originali sono i monumenti di epoca romanica (Santa Maria in Betlem), lo stile gotico senese si espresse in realizzazioni di straordinaria genialità, tra le quali, su tutte, emerge il Duomo (iniziato nel XII sec.), ricoperto interamente di marmo e con campanile in stile romanico costruito nel 1313. Particolarmente suggestiva la facciata gotica tricuspidata, alla quale lavorarono Giovanni Pisano e i suoi allievi realizzando i tre portali per la parte inferiore, e una serie di sculture per quella superiore. L'interno, a tre navate, ospita, oltre a numerosi dipinti e sculture, il famoso pulpito realizzato da Nicola Pisano con la collaborazione di Giovanni Pisano, Arnolfo di Cambio e Lapo (1266-68). Tra il 1308 e il 1311 Duccio di Buoninsegna dipinse la Maestà per il duomo (Museo dell'Opera), accostando, in modo del tutto originale, elementi bizantini e gotici. Nel 1339 prese forma l'ambizioso progetto di costruire un'altra cattedrale utilizzando, quale transetto, il precedente duomo. Tale realizzazione fu interrotta in seguito alla peste del 1348 e definitivamente abbandonata nel 1355 per insormontabili difficoltà tecniche. Adiacente al duomo, a custodia della biblioteca di Pio II, si trova la libreria Piccolomini (XV sec.) affrescata dal Pinturicchio e dai suoi allievi. Il battistero (1316-25) presenta una facciata gotica (1382) a tre portali, e alberga al suo interno un grandioso fonte battesimale scolpito da Jacopo della Quercia. Numerose furono le opere architettoniche dei secc. XIII-XIV: la Fontebranda, alcune chiese gotiche (San Domenico, San Francesco, Sant'Agostino). Si affermò inoltre l'architettura gotica civile con la realizzazione di alcuni palazzi tra cui spicca, per importanza, l'elegante palazzo pubblico, in pietra e in cotto, edificato tra il 1297 e il 1342, e ampliato con la costruzione della torre del Mangia (1338-48), alta 102 m, opera di Muccio e Francesco di Rinaldo. L'edificio domina piazza del Campo, centro del potere civile della città, la quale è stata ideata a forma di conchiglia convergente verso il palazzo. In posizione sottostante la torre del Mangia si trova la cappella di Piazza (1352-76), realizzata da Giovanni di Cecco, che i Senesi fecero costruire a ringraziamento dello scampato pericolo della peste del 1348. All'interno del palazzo pubblico si può visitare la sala del Mappamondo, che custodisce gli affreschi della Maestà (1315) e di Guidoriccio da Fogliano (1328) dipinti da Simone Martini, e la sala della Pace, che ospita il ciclo di dipinti di Pietro e Ambrogio Lorenzetti Allegorie ed Effetti del Buono e Cattivo Governo in città e nel contado. Di fronte al palazzo pubblico sorge la Fonte Gaia (1409-19), opera di Jacopo della Quercia. Nel XV sec. furono costruiti edifici tardo-gotici (loggia della Mercanzia, palazzo Buonsignori) e rinascimentali (palazzo Piccolomini, palazzo delle Papesse), alla cui realizzazione contribuirono, a partire dalla seconda metà del secolo, architetti fiorentini. Nel XV sec. venne edificato il complesso del santuario Cateriniano, successivamente modificato e ampliato. Grande rilevanza assunse, in ambito pittorico, l'opera del Sodoma, il quale influì notevolmente sul gusto pittorico del suo tempo. ║ Provincia di S. (3.821 kmq; 252.288 ab.): il territorio, prevalentemente collinare, comprende parte dei Monti del Chianti e delle colline Metallifere, la Val di Chiana e il Monte Amiata. È percorso dai fiumi Elsa e Ombrone e dagli affluenti di quest'ultimo (Arbia, Merse, Orcia). In ambito economico si registrano dislivelli a seconda delle zone, per cui si alternano aree depresse e aree dinamiche e sviluppate. Nonostante il terreno argilloso o calcareo e le notevoli carenze strutturali, l'agricoltura rimane un'attività fondamentale. Si coltivano principalmente cereali, viti (da cui si ricava il Chianti), olivi, ortaggi. Le principali produzioni industriali riguardano i settori enologico, dolciario, oleario, dei mobili, dell'abbigliamento, dei materiali da costruzione. Rilevante il settore artigianale, con la produzione di oggetti in ferro battuto, ceramiche e mobili d'arte. In forte crisi l'area estrattiva del Monte Amiata. Centri principali: San Gimignano e Chianciano Terme.
Siena: veduta dall'alto con al centro la piazza del Campo