Filosofo inglese. Studiò al Trinity
College di Cambridge, dove divenne lettore (1859) e, successivamente (1883),
professore di Filosofia. Membro di varie associazioni scientifiche, nel 1882 fu
tra i fondatori della Società di ricerca psichica (tuttora specializzata
nello studio dello spiritismo), di cui rimase presidente sino al 1899. Nella sua
opera principale
Metodi dell'etica (1874)
S.,
rifacendosi
all'utilitarismo di J. Bentham e di J. Stuart Mill, senza peraltro condividerne
il determinismo psicologico, affermò che per quanto la felicità
sia l'unico bene cui tende l'uomo, i sensi non bastano per giudicare questa
felicità, se non sono accompagnati dalla ragione. Egli perciò
contrappose all'utilitarismo psicologico di Bentham un utilitarismo razionale.
Proseguì questo discorso negli scritti successivi, tra cui
Lineamenti
di storia dell'etica (1879),
Etica pratica (1898) e
Lezioni
sull'etica di Green,
Spencer e Martineau (postuma, 1902). Si
occupò anche di economia politica, seguendo e integrando brillantemente
la lezione di Stuart Mill:
Principi di economia politica (1883);
Lo
scopo e il metodo della scienza economica (1885),
Lo sviluppo della
politica europea (postuma, 1903) (Skipton, Yorkshire 1838 - Cambridge
1900).