Voce inglese: navetta. • Astron. -
Space s.: navetta spaziale. Veicolo spaziale statunitense progettato per
il trasporto di uomini e materiali nello spazio. Lo
space S. gode dei
vantaggi di decollare come un razzo, di orbitare intorno alla Terra come una
navicella spaziale e di atterrare su una pista come un aeroplano. Le sue
componenti principali sono due razzi lanciatori solidi, un serbatoio esterno
(l'unica parte dello
space S. che non può essere riutilizzata) e
il corpo principale orbitante che ha l'aspetto di un aeroplano. La navetta
è la sola parte dello
space S. a cui viene dato un nome e un
numero di identificazione. • Encicl. - Il progetto
space s. nacque
a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, quando la NASA, l'ente di ricerca spaziale
statunitense, cercò una soluzione all'esigenza di dotarsi di un veicolo spaziale
che potesse rientrare sulla Terra, con un atterraggio convenzionale, su un normale aeroporto.
Si voleva inoltre che il veicolo fosse riutilizzabile per un gran numero di missioni, così
da diminuire il costo dei lanci spaziali. La prima navetta costruita fu
l'
Enterprise (1976), inizialmente programmata non per missioni spaziali, ma per
compiere test nell'atmosfera terrestre. Le navette progettate per le operazioni
spaziali erano la
Columbia, la
Challenger, la
Discovery,
l'
Atlantis e l'
Endeavour. La prima missione ufficiale, effettuata a bordo del
Columbia, porta la data del 12 aprile 1981. La navetta divenne col tempo un veicolo
di fondamentale importanza per la messa in orbita e il recupero di strumenti
(Telescopio Spaziale Hubble, il Compton Gamma-Ray Observatory) e di satelliti.
Il programma
Challenger subì una brusca
interruzione in seguito al grave incidente occorso il 28 gennaio 1986 in cuipersero la vita
sette astronauti; l'attività spaziale riprese il 29 settembre 1988 con un nuovo lancio della
missione
Discovery. Il 1° febbraio 2003 lo
s. Columbia, durante le manovre per
il rientro a terra, esplose spandendo i suoi rottami su una vasta area comprendente parte
del territorio del Texas: anche questa volta sette astronauti persero la vita. Nonostante il
grande sgomento suscitato dall'incidente, le autorità statunitensi, insieme a quelle
israeliane (uno dei componenti dell'equipaggio era israeliano), esortarono la NASA a
continuare i suoi progetti di ricerca con le navette spaziali. Ciò condusse a un nuovo
lancio circa due anni e mezzo dopo la sciagura del
Columbia. Nell'estate 2005 lo
s. Discovery tornò nello spazio per 14 giorni (26 luglio - 9 agosto, due giorni più del
previsto). Questa volta la missione comandata da Eileen Collins, una ex pilota
dell'aeronautica americana, si concluse con una buona riuscita nonostante diversi problemi:
solo due ore prima della partenza fissata per il 13 luglio, il lancio fu posticipato per
via del malfunzionamento di uno dei sensori dell'alimentazione dei motori, e anche il rientro
fu difficoltoso a causa delle pessime condizioni atmosferiche, tanto da dirottare
l'atterraggio da Cape Canaveral in Florida alla base di Edwards in California. Ma il problema
più allarmante fu la perdita, in fase di decollo, di alcuni pezzi del rivestimento termico:
lo stesso guasto che aveva causato la tragica esplosione del 2003 e che determinò la
sospensione dei lanci a partire dall'agosto 2005 fino alla completa risoluzione della
questione della copertura termica della navicella.
Modello tridimensionale dello Space Shuttle
Il disastro dello Space Shuttle Challenger del 28 gennaio 1986