Centro in provincia di Caserta, 41 km a
Nord-Ovest del capoluogo; è situato a 203 m s/m., ai piedi del vulcano
spento di Roccamonfina. 22.860 ab. CAP 81037.
• Econ. - Agricoltura; industria
conserviera, delle materie plastiche e di materiali per l'edilizia.
• St. - L'antica
Suessa era il centro
principale degli Aurunci, una popolazione di origine italica, all'epoca
stanziata fra il Lazio sud-orientale e la Campania settentrionale. La
distruzione di Aurunca e di Vescia (337 a.C.) favorì nel 313 a.C.
l'elevazione di
S. a colonia di diritto latino, con la funzione di
presidio nella zona da poco conquistata e di controllo della via Appia, lungo la
quale si svolgevano i principali collegamenti fra Lazio e Campania. Nel corso
del I sec. a.C. la città divenne municipio e i suoi abitanti si videro
riconosciuti i diritti e i doveri caratteristici dei cittadini romani. Nel
quadro delle lotte civili che travagliarono i secoli successivi,
S. si
schierò dapprima al fianco di Silla e successivamente di Pompeo. In epoca
augustea godette di una crescente prosperità, come testimoniano la
coniazione di una moneta propria (lo svesano), l'insediamento di una colonia di
veterani della Marina (
Colonia Iulia Felix Classica Suessa) e il
rinnovato impulso dato all'attività edilizia. Risalgono a questo periodo
grandi opere pubbliche quali le terme, portate alla luce nel 1922, il teatro, in
grado di contenere fino a 5.000 persone e circondato su tre lati da un
criptoportico, nonché la seconda cinta muraria, lunga circa 2,5 km. Nel
corso del V sec. la città fu elevata a sede episcopale; in seguito
divenne parte del ducato longobardo di Benevento e, quindi, del principato di
Capua (metà dell'XI sec.), che dal ducato di Benevento si era staccato e
reso autonomo. Passati alla dominazione normanna,
S. e il territorio ad
essa circostante vennero alternativamente conquistati da Carlo I d'Angiò
(XIII sec.), dai d'Aquino e dai Balzo finché, nel 1374, Giovanna I,
regina di Napoli, concesse la città a Giovanni Marzano, esponente di una
delle maggiori famiglie dell'aristocrazia feudale meridionale. A partire dal
1507, anno in cui il re di Spagna Ferdinando il Cattolico la diede in premio a
un suo capitano,
S. gravitò nell'orbita della dominazione spagnola
prima e borbonica poi; con il 1860, infine, la città entrò a far
parte del Regno d'Italia. • Arte - Sono
numerosi gli edifici di pregevole valore artistico; fra questi si distingue il
duomo, eretto nel XII sec. utilizzando materiali di epoca romana; la facciata
è ricca di bassorilievi, mentre all'interno spiccano il pavimento in
opus alexandrinum e le decorazioni musive del pergamo e del candelabro
del cero pasquale. Di epoca barocca sono le chiese di San Germano,
dell'Annunziata e di Sant'Agostino; lungo la strada per Lauro, presso il
Rongolise, sorge la chiesetta di Santa Maria in Grotta, al cui interno si
trovano importanti affreschi dell'XI sec. Non distante dalla città,
infine, è il ponte degli Aurunci, un'imponente costruzione a 12
arcate.