Economista inglese. Terminati gli studi,
divenne professore all'università di Oxford, ove tenne una cattedra negli
anni 1825-30 e 1847-52. Fece inoltre parte di numerose commissioni reali e fu
particolarmente attento alla legislazione sociale. Fu fra i principali
teorizzatori dell'economia pura, cioè svincolata da influenze politiche e
sociali. Nell'opera
Lineamenti di economia politica (1836) sostenne
l'importanza della domanda e dell'offerta per la determinazione del valore di
scambio e introdusse il concetto di
astinenza (il sacrificio del
capitalista che non consuma il suo capitale ma lo investe) nella determinazione
del profitto. Secondo
S., in regime di libera concorrenza la definizione
del costo di produzione veniva fatta in base alla remunerazione dell'astensione
dall'uso improduttivo del capitale e alla remunerazione del lavoro; in
situazioni non di libera concorrenza a queste variabili se ne aggiungeva una
terza, rappresentata dal concetto di
surplus derivante dal vantaggio
differenziale del monopolista. Egli diede inoltre un notevole contributo alla
formulazione di teorie monetarie particolarmente incentrate sullo scambio
internazionale di metalli preziosi (Compton, Berkshire 1790 - Kensington
1864).