Filosofo statunitense. Professore
all'università del Michigan,
aderì alla corrente del
Realismo critico, affermando l'intenzionalità e il simbolismo dei giudizi
conoscitivi. Questi ultimi, dunque, non descrivono o rappresentano il mondo
esterno, ma interpretano le intuizioni come proprie rappresentazioni.
S.
non tese al superamento della posizione gnoseologica dell'uomo, ma unicamente
alla dichiarazione dei fondamenti conoscitivi, basati sull'interpretazione e
sulla selezione degli oggetti. Tra il soggetto e l'oggetto, secondo il filosofo,
interviene, sempre e comunque, la percezione che risulta come un'attività
interpretativa in cui i dati sensibili della realtà vengono
schematizzati. La mente, conseguentemente, si pone come oggetto naturale pari
agli altri che la circondano e con cui essa entra in contatto; i valori sono
parimenti interpretazioni di oggetti, capaci di avere conseguenze sostanziali
sulla vita dell'individuo o del gruppo sociale. Tra le sue opere citiamo:
Critical realism (1916),
Essays on critical realism (1920),
Evolutionary naturalism (1922),
A philisophy of physical realism
(1932),
The principles,
perspectives,
and problems of
philisophy (1970) (Egmondville, Ontario 1880 - Ann Arbor, Michigan
1973).