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Selden, John.

Giurista, uomo politico ed erudito inglese. Compiuti gli studi filosofici e giuridici a Oxford, nel 1604 divenne giudice. Laico convinto e avverso all'assolutismo degli Stuart, si dedicò alla politica, divenendo il capo morale del Partito legalitario, il cui intento era quello di promuovere le libertà inglesi e l'autorità del Parlamento sull'interpretazione di leggi già esistenti senza l'aggiunta di altre. Fu eletto deputato sotto Giacomo I (1623) e sotto Carlo I (1626, 1628). Fu imprigionato due volte, la prima volta per breve tempo in quanto autore di una protesta dei Comuni contro il tentativo reale di diminuire i loro privilegi, la seconda volta perché netto sostenitore dell'Habeas Corpus Act (1629, arresto tramutato poi in libertà condizionata fino al 1635). Fu membro del Long Parliament, passando poi alla parte regia. Nel 1649 si ritirò dalla politica attiva. Importantissima fu anche la sua attività di studioso che lo portò a dedicarsi alla ricerca nell'ambito della giurisprudenza (Mare clausum, 1635), della storia orientale ed ebraica (Treatise on the Jews in England, 1617; De Diis Syriis syntagmata, 1617; De successionibus in bona defunetorum ad leges Hebraeorum, 1631; De iure naturali et gentium iuxta disciplinam Hebraeorum, 1640; Uxor hebraica seu de nuptiis et divortiis veterum Hebraeorum, 1646; De synedriis et praefecturis iuridicis veterum Hebraeorum, 1650-55), della storia giuridica inglese (Titles of honour, 1614; Analecton Anglo-Britannicon, 1615; History of tythes, 1618; Privileges of the Baronages of England, 1642; Dissertatio ad Fletam, 1647), dell'archeologia (Marmora Arundeliana, 1624). Celebri furono le sue confidenze conviviali, compilate dal suo amanuense R. Milward e pubblicate postume nel 1689 con il titolo Table Talk (Salvington, Sussex 1584 - Londra 1654).