Fenomeno naturale, fisico e geologico per il
quale particelle solide soggette ad attrazione gravitazionale e immerse in un
fluido o, comunque, entro un altro solido di minore densità, tendono a
realizzare un movimento verso il basso. Tale fenomeno ha importanza fondamentale
in geologia, essendo la
s. responsabile della formazione di un'intera
categoria di rocce, quelle
sedimentarie (V.
ROCCIA). ║ Processo indotto grazie a
interventi artificiali e tecnologici, per il quale è possibile ottenere
la separazione di un solido da un liquido (in questo caso detto anche
decantazione), che ha numerose ed importanti applicazioni pratiche:
depurazione delle acque, analisi del sangue, ecc. ║ Fig. - Maturazione,
assestamento di un concetto intellettuale o esperienziale:
dopo una fase di
s. l'idea ha trovato buona accoglienza. • Geol. - Le formazione delle
rocce sedimentarie è resa possibile da quattro momenti: provenienza,
trasporto,
s. e litificazione. Il materiale sedimentario cioè,
dopo un trasporto più o meno lungo e laborioso, si deposita in un
particolare ambiente e qui, se non intervengono fattori antagonisti al processo,
quali ad esempio l'erosione, viene sepolto e si trasforma in roccia (cioè
si litifica). Il processo di
s., che coincide dunque con il momento del
deposito del materiale, si differenzia, in relazione agli agenti che ne sono
causa, in tre tipologie: fisica, chimica e organogena. La
s.
fisica è conseguente ad agenti fisici (onde, correnti, venti) che
trasportano particelle solide e le depositano quando la forza che esercitano su
tali particelle - antagonista di quella di gravità - diminuisce di
intensità al punto di non poter più competere contro di essa.
Depositi determinati da agenti che esercitano una forza trattiva - cioè
da vari tipi di fluidi, come acqua e aria - presentano strutture di
s.
con diverso grado di organizzazione, che rispecchiano, in ogni caso, le
caratteristiche idrodinamiche del flusso in cui erano trasportate le particelle.
Diversamente, i depositi secondari a fenomeni di decantazione di particelle
sospese in un fluido, soggette alla sola gravità e a nessun'altra
pressione tangenziale, presentano nella
s. una selezione naturale delle
particelle secondo le dimensioni granulometriche: le più grosse si
localizzano alla base, le più fini in alto (
gradazione verticale).
Quando invece le particelle sospese siano soggette anche a spinte tangenziali,
si rileva nei depositi una
gradazione laterale, sempre su base
granulometrica. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, i depositi sono il
risultato dell'interazione di agenti, di forze e processi differenti, di modo
che alla classificazione è più consono un criterio che consideri
struttura e morfologia del deposito medesimo. Si parla così di
s.
marine o di
s. continentali (secondo che, appunto, morfologia
e struttura siano tipiche di tali ambienti) o ancora di
s. normale o
s. catastrofica. La prima è il risultato di processi
sedimentari di lunga durata, più o meno lenti e talvolta nulli (quando,
ad esempio, in un certo intervallo di tempo prevalga il movimento di erosione su
quello di deposito). Processi sedimentari classificabili come normali sono, tra
gli altri, diagenesi, attività eolica, deposizione in ambiente pelagico,
attività di correnti fluviali e di marea: la velocità di
s.
è data dalla prevalenza o parità del momento di deposito su
quello di erosione o, ancora, dall'attività di sostituzione di un
deposito precedente (che viene eroso) con materiali nuovi. La
s.
catastrofica, invece, è prodotta da eventi discontinui la cui azione
si può definire istantanea e non duratura: in questi casi, cioè,
le forze agiscono a livelli di energia assai superiori rispetto alla norma
(mareggiate, alluvioni, ecc.). La
s. chimica è dovuta a fenomeni
di precipitazione di sostanze inorganiche contenute nell'acqua, che è il
più diffuso agente dei processi di deposito. Tra i principali sedimenti
di origine chimica sono i carbonati, i silicei, i ferromanganesiferi, gli
alluminiferi e i fosfatici. Inoltre l'azione chimica svolge un'importante
funzione di consolidamento anche entro i processi di natura fisica, ad esempio
durante la diagenesi: la precipitazione dei minerali entro gli interstizi di un
deposito di questo tipo, infatti, occupando i pori del sedimento ne favorisce la
cementazione e, a lungo termine, la litificazione. La
s. organogena,
infine, consiste in accumulo lento e passivo di residui organici, sia
esoscheletrici o lignei sia molli: si parla in questo caso di
s.
costruttiva, che dà luogo a depositi anche di ingente spessore.
Talvolta però l'accumulo non è dato da materiali residui e
morti ma da attività diretta di organismi viventi che costituiscono, in
colonie, delle strutture rigide: esempio eclatante ne sono le barriere
coralline. ║
S. ritmica: alternanza regolare e ripetuta, entro una
successione sedimentaria, di differenti strati litologici. ║
Tasso di
s.: velocità con la quale i sedimenti si depositano entro un ambiente
sedimentario dato ed un arco di tempo stabilito. • Med. -
Eritro-s.
o
VES (
velocità di s. degli eritrociti): esame clinico
mediante il quale si indaga la velocità con la quale nel sangue di una
persona - modificato con l'aggiunta di una parte di soluzione di citrato di
sodio per quattro parti di sangue - si ottiene la separazione per forza di
gravità della sua parte corpuscolata (essenzialmente eritrociti) dal
plasma. L'esame si svolge immettendo il sangue in una pipetta di vetro
millimetrata, in posizione rigorosamente verticale: l'osservazione del livello
del plasma - ad intervalli di tempo stabiliti -, consente di rilevare la
velocità di caduta degli eritrociti verso il fondo della pipetta
medesima. La VES, assai prescritta nella pratica clinica, non ha valore
specifico, tuttavia è di grande utilità selettiva nella diagnosi:
un'alterazione dei suoi valori, infatti, indica senza errore l'esistenza di una
patologia in corso, ancorché la normalità dei valori stessi non
possa, al contrario, escludere la presenza di malattie.