Geol. - Roccia metamorfica, caratterizzata da una
grana media o medio-grossa, disposta regolarmente in piani grossolanamente
paralleli, cioè in componenti lamellari o fibrosi (
struttura
scistosa), facilmente sfaldabili. Tale disposizione isoorientata dei
minerali componenti le
s. (miche, talco anfiboli, ecc.) rende la roccia
divisibile secondo piani lamellari, detti
piani di scistosità. Gli
s. derivano da attività di metamorfismo di rocce eruttive
(
ortoscisti), di rocce sedimentarie (
parascisti) o di rocce miste,
ovvero rocce sedimentarie a cui si è mescolato materiale di origine
magmatica (
metascisti). Il tipo più importante e più
diffuso è quello degli
s. cristallini: si tratta di parascisti,
rocce a metamorfismo (V.) regionale che hanno
perciò subito una completa ricristallizzazione. La loro composizione
chimica e mineralogica dipende sia dalla roccia di derivazione metamorfica, sia
dal grado di metamorfismo subito, relativo al livello di profondità a cui
si sono formati (epizona, mesozona, o catazona). Gli
s. cristallini sono
classificabili, in base alle rocce di origine, nelle seguenti famiglie: gneiss,
micascisti, calcescisti, talcoscisti, calcefiri, filladi. ║
Gneiss:
è una roccia metamorfica regionale con un grado di metamorfismo da medio
ad alto, a chimismo sialico (compreso tra arenaceo e pelitico-arenaceo),
costituita da feldspato (microclino, microclino pertitico, albite o plagioclasi
di varia composizione) e mica (muscovite, fengite, biotite) come elementi
essenziali, da epidoto, apatite, tormalina, magnetite, zircone, pirite come
elementi accessori, da quarzo, clorite, cianite, andalusite, cordierite,
orneblenda, augite come elementi accidentali. La tessitura è
prevalentemente granoblastica e la scistosità è poco sviluppata,
presente solo nei tipi ricchi di mica e a grana piuttosto fine (gneiss minuti e
tabulari). Si distingue dal micascisto per il tipo di fratturazione, molto
più grossolano, a cubetti o a lastre spesse e si trova in particolare in
tutte le Alpi come prodotto del metamorfismo alpino (ortogneiss). All'estero
gneiss si trovano negli scudi precambrici della Scandinavia, del Canada, del
Brasile e dell'Australia, in Francia, Germania, Scozia, Svizzera, Spagna,
Portogallo e anche in Giappone. Alcuni tipi sono utilizzati nell'edilizia, sia
grezzi sia lucidati. ║
Micascisti:
rocce metamorfiche
regionali, dal metamorfismo da medio ad alto, a chimismo pelitico, formate da
quarzo e mica (biotite, muscovite, fengite, paragonite) come elementi
essenziali, da clorite, apatite, tormalina, zircone, pirite, magnetite, grafite
come elementi accessori e da andalusite, cordierite, cianite, granato, calcite
epidoto come elementi accidentali. Il colore varia, secondo il tipo di mica, da
argenteo a marrone o a nero. La tessitura è granoblastica o
lepidoblastica, caratterizzata da grana molto variabile, da minuta a decisamente
grossa, e la scistosità, molto manifesta, produce dei solidi di frattura
sottili. Derivano da rocce argillose e argilloso-arenacee e sono comuni, in
Italia, sia nelle Alpi, soprattutto occidentali e centrali, sia nell'Appennino
meridionale, in Sardegna e in Lombardia, in particolare nelle province di Como e
di Sondrio. All'estero sono presenti in Svizzera, negli scudi
scistoso-cristallini della Svezia, e della Norvegia, del Canada, dell'Australia
e della Nuova Zelanda. Sono frequenti anche in California, Cile e Giappone.
Vengono raramente utilizzati nell'edilizia minore, soprattutto in forma di
lastre per la copertura dei tetti o come pietrame da gettata. ║
Calcescisti: rocce metamorfiche regionali con un grado di metamorfismo
basso o medio e a chimismo calcareo-pelitico o calcare-arenaceo; sono formate da
calcite, mica (muscovite, fengite, paragonite), clorite e quarzo come elementi
essenziali, da epidoto, grafite, albite, ilmenite come elementi accessori e da
fucsite, biotite, granato, tremolite, glaucofane, vesuviana, dolomite, ankerite
come elementi accidentali. Il loro colore va dal grigio chiaro al grigio
marroncino, al bruno, fino quasi al nero; la tessitura è granoblastica e
lepidoblastica e la struttura scistosa, frequentemente pieghettata. Sono
reperibili nelle Alpi occidentali, in quelle centrali e orientali, in Liguria,
in Corsica e in Calabria; in Spagna e in California sono presenti rocce molto
simili ai calcescisti. Non possiedono alcun particolare interesse commerciale e
industriale. ║
Calcefiri: rocce metamorfiche di contatto, con un
grado di metamorfismo medio-alto, a chimismo calcareo o calcareo-dolomitico;
sono costituite da calcite, wollastonite, granato, plagioclasio, scapolite,
diopsite, fassaite come elementi essenziali, da titanite, xantofillite, humite,
grafite come elementi accessori e da antofillite, forsterite, periclasio,
fluorite, quarzo, vesuviana come elementi accidentali. Il colore può
essere giallo chiaro, giallo-bruno, con zonature sul rosa, verde chiaro, bianco,
rosso scuro; la tessitura è in gran parte granoblastica e la struttura
è massiccia, o zonata, spesso con un'evidente stratificazione e altri
motivi sedimentari. Molto ricche di questo tipo di
s. sono le lave del
Monte Somma, del Vesuvio, e dei vulcani laziali. Sono inoltre presenti in
Lombardia e in Trentino e all'estero, in Irlanda, in California, in Australia.
║
Filladi:
rocce metamorfiche regionali a metamorfismo
basso, a chimismo pelitico, costituite da quarzo, mica sericite e clorite come
elementi essenziali, da albite, apatite, tormalina, pirite, ematite, grafite,
ilmenite come elementi accessori e da granato, carbonati come elementi
accidentali. Di colore chiaro, grigio-argenteo, grigio plumbeo, o verdastro,
queste rocce mostrano una tessitura da granoblastica a decisamente
lepidoblastica e possiedono una grana molto minuta, con le singole lamelle non
risolvibili a occhio nudo. La scistosità è molto accentuata. Sono
molto comuni nelle Alpi orientali e meno in quelle centrali, e si possono
trovare anche in Sardegna, nelle Alpi Apuane e, all'estero, in Cecoslovacchia,
Austria, Germania, Belgio, Inghilterra e Scozia. ║ In base al loro
contenuto, si distinguono altri
s.:
argillosi,
s. marnosi,
s. bituminosi,
s. talcosi,
s. grafitici,
s.
macchiettati e
s. nodulosi. ║
S. argillosi o
argilloscisti: derivati dall'argilla per metamorfismo dinamico,
presentano una facilissima divisibilità in lastre anche sottili, di
notevole resistenza; fra le varietà più note l'
ardesia o
lavagna, gli
s. coticolari, gli
s. galestrini,
l'
ampelite, gli
s. ittiolitici. ║
S. marnosi: di
colore diverso a seconda dei componenti accessori in essi contenuti, derivano
dalla marna per metamorfismo e sono costituiti da calcare misto a una
quantità variabile di sostanze argillose, spesso contenente quarzo,
dolomite e bitume. Gli
s. argillosi e quelli marnosi possono essere
considerati come termini di passaggio tra rocce sedimentarie e metamorfiche, in
quanto derivano da rocce argillose o marnose che sono andate incontro a un lieve
metamorfismo e quindi a una parziale ricristallizzazione, ma che hanno assunto
una netta scistosità. ║
S. bituminosi: rappresentano un
particolare tipo di
s. argillosi o marnosi impregnati di sostanze
bituminose, probabilmente originatesi dalla metamorfosi di materiale
sedimentario molto ricco di sostanze organiche. Per distillazione secca da essi
si ottiene un prodotto oleoso detto
olio o
catrame di s.,
costituito da una miscela di idrocarburi naturali, composti azotati e solforati,
dalla quale è possibile ricavare benzina, gasolio, oli combustibili,
lubrificanti. Per tale motivo, con lo sviluppo dell'industria estrattiva gli
s. bituminosi hanno assunto una grande importanza economica, anche se i
costi di estrazione e di lavorazione di tali sostanze a partire dall'olio di
s. sono ancora piuttosto alti e quindi non competitivi con quelli del
petrolio. ║
S. talcosi o
talcoscisti: di colore
bianco-grigiastro o verdastro, sono rocce metamorfiche a struttura lamellare,
dalla tessitura lepidoblastica, dotate di scistosità molto evidente,
tenere e untuose al tatto; diffuse in Italia nelle Alpi orientali (Val Chisone,
Torino) e centrali (Val Malenco) e in Sardegna, si trovano all'estero in grandi
masse negli Stati Uniti (Appalachi, Vermont, Georgia, California), nell'ex
Unione Sovietica, nei Pirenei, in Australia, in Corea e in India. Sono
costituiti essenzialmente da talco; i componenti accessori più frequenti
sono clorite, anfiboli, magnetite, calcite, dolomite e magnesite, mentre i
componenti accidentali sono brucite, serpentino e tremolite. Industrialmente
ridotti in polvere, vengono utilizzati come lubrificante secco. ║
S.
grafitici: il carbonio di origine organica contenuto nel sedimento
originario ha subito una cristallizzazione trasformandosi in grafite. ║
S. macchiettati e
nodulosi:
rocce metamorfiche di contatto
così chiamate per la presenza di macchie o noduli di andalusite,
chiastolite, cordierite, staurolite. Di colore grigio scuro, lucente, hanno
tessitura lepidoblastico-granoblastica, una struttura scistosa con noduli locali
e un grado di metamorfismo basso o medio. Si trovano nel distretto di Orijarvi
in Finlandia, nella Sierra Nevada in California, nelle Alpi e all'Isola
d'Elba.