Centro in provincia di Reggio Calabria, 23 km a Nord-Est
del capoluogo; è situato a 72 m s/m., su un promontorio posto
all'ingresso settentrionale dello stretto di Messina. Agricoltura (olive,
agrumi, frutta); pesca (pesce spada). Turismo estivo. Il centro attuale risulta
formato da tre nuclei principali. Distrutto dai terremoti del 1783 e del 1908,
il paese venne ricostruito in gran parte secondo criteri antisismici. Conserva
solo qualche traccia degli edifici del passato, tra cui i resti di un antico
castello spagnolo, situato sulla rupe sovrastante il paese. 5.550 ab. CAP 89058.
• St. - Dal IX sec.
S. fu sede del monastero di San Pancrazio, cui
dipendeva il territorio circostante. Nel 1060 venne conquistato dai Normanni;
passò quindi sotto il dominio degli Angioini e degli Aragonesi.
Abbandonato dai monaci, venne fortificato dagli Spagnoli. Divenne quindi feudo
dei Ruffo, che ne mantennero il dominio fino all'inizio dell'Ottocento. ║
Rupe di S.: sede del leggendario mostro omonimo che, insieme a Cariddi,
rappresentava il principale pericolo per i naviganti che si avventuravano nello
stretto di Messina (V. SCILLA e CARIDDI).