PRESENTAZIONE
I primi rudimentali
tentativi di misurare il tempo si basarono sull'alternanza tra periodi di luce e
di buio. Non è possibile stabilire con precisione quando l'uomo abbia
cominciato a suddividere i due periodi in intervalli di tempo ben definiti, ma
sicuramente le prime suddivisioni riguardano il periodo diurno. Il primo
misuratore del tempo giornaliero fu probabilmente la meridiana egizia del 1450
a.C., che assunse poi, nel corso dei secoli, svariatissime forme. Dai tempi
remoti le meridiane furono dotate di diverse scale da usarsi nei diversi periodi
dell'anno. L'orologio ad acqua, o clessidra, è della stessa epoca: con
esso lo scorrere del tempo è misurato dal passaggio dell'acqua attraverso
un foro da un recipiente ad un altro ad esso collegato. Analoga e contemporanea
alla clessidra ad acqua è quella a sabbia, tuttora in uso. Questi tre
strumenti rimasero per migliaia di anni gli unici misuratori del tempo
giornaliero.
Gli orologi meccanici apparvero per la prima volta nel
XIII secolo d.C., ed erano azionati da pesi. La scoperta da parte di
Galileo della legge sul moto del pendolo, che pare egli facesse osservando
l'oscillazione di una lampada nella cattedrale di Pisa, aprì nel 1581 un'era di
maggior precisione per la misurazione del tempo.
L'accurata misurazione
meccanica del tempo deve basarsi su qualche movimento a ripetizione
assolutamente regolare. Il primo meccanismo fu l'asse del bilanciere, in cui un
paio di palette attaccate a un braccio oscillante ingranano alternativamente con
i denti di una ruota a denti frontali mossa da un peso in discesa. La
regolarità nel movimento dell'asse del bilanciere dipendeva dall'attrito
e, benché fosse soddisfacente in un'epoca in cui la precisione non aveva
grande importanza, questo non era un buono strumento per misurare il tempo. Il
più antico orologio esistente di questo tipo risale al 1386 e si trova
nella cattedrale di Salisbury; un orologio molto simile a questo esiste a Wells
(fu trasformato poi in pendolo) e un altro a Rouen. L'orologio di Wells dimostra
quanta passione ci fosse allora per i meccanismi complessi, oltre che per la
vera e propria misurazione del tempo. Il battere delle ore è effettuato
da figure mobili, quattro cavalieri a cavallo, e l'orologio mostra pure la data
e la fase della Luna. L'orologio astronomico di Giovanni De Dondi, costruito nel
periodo che va dal 1348 al 1362 e del quale ci rimangono descrizioni
dettagliate, non solo indicava i movimenti del Sole, della Luna e dei pianeti,
ma conteneva anche un calendario perpetuo delle feste della
Chiesa.
Bilanciere a molla con spirale a molti giri
L'OROLOGIO A MOLLA
L'orologio a molla apparve alla metà del
XV secolo e permise la costruzione di meccanismi più compatti,
aprendo la strada all'orologio portatile; aveva però bisogno di un
meccanismo che compensasse la forza decrescente della molla che si distendeva.
Questo problema non esisteva negli orologi con contrappeso, poiché la
forza esercitata dal peso alla fine della discesa è uguale a quella
esercitata in principio. La compensazione fu ottenuta per mezzo della piramide,
cioè di un tamburo conico con una scanalatura a forma di elica tagliata
in modo che, mentre la molla si distendeva, la corda di collegamento esercitava
un movimento maggiore sull'albero che reggeva la piramide.
Meccanismo di orologio con molla elicoidaleI primi orologi avevano spesso
una sola lancetta per indicare le ore, ma presto si aggiunse un altro quadrante
per i quarti d'ora e anche una lancetta per i minuti; nel 1550 si
sperimentò una lancetta dei secondi, ma questa non divenne comune fin
dopo l'adozione del pendolo.
Il principio del pendolo - secondo cui il
tempo dell'oscillazione di un peso sospeso è virtualmente indipendente
dall'ampiezza dell'oscillazione stessa - fu scoperto da Galileo nel 1581, ma
pare che egli non cercasse di applicarlo per misurare il tempo fino al 1641,
quando insegnò a suo figlio Vincenzo a costruire un orologio che
conteneva un pendolo e un meccanismo a ruota da lui ideato. L'orologio
però non fu portato a termine prima della morte di entrambi. Il principio
del pendolo fu sviluppato da Christian Huygens, che nel 1673 pubblicò un grande
lavoro sugli orologi. Nel 1715 circa George Graham perfezionò un
meccanismo "ad àncora" che continuò a essere adottato
fino alla fine del XX secolo. La costruzione di meccanismi più esatti
e accurati stimolò l'interesse per gli orologi portatili, che
cominciarono ad apparire verso la metà del XV secolo. A causa
della loro forma e del supposto paese d'origine, furono detti "uova di
Norimberga", ma vi sono prove che i primi furono costruiti a Milano. Nel
1675 Huygens introdusse una molla a bilanciere, e la precisione del piccolo
meccanismo fu ancora migliorata dall'introduzione di cuscinetti di rubini o
zaffiri nel 1704. Nel 1755 Thomas Mudge inventò un meccanismo a leva che,
sebbene trascurato per circa un secolo, è applicato nei migliori orologi
moderni.
Orologio a scappamento 1) a palette 2) a cilindro 3) ad ancora
L'OROLOGIO ELETTRICO
Il tipo più semplice è costituito da
un motore elettrico sincrono alimentato da corrente alternata di frequenza
costante, collegato meccanicamente con le lancette; spesso questo tipo di
orologio aziona tutta una serie di altri orologi elettricamente collegati (per
esempio, negli orologi stradali). Il tipo più interessante è
quello a diapason: in esso il diapason, mantenuto in vibrazione dagli
impulsi elettromagnetici di una minuscola batteria, funge da motore del
meccanismo di rotazione collegato con le lancette, il quale non ha bisogno di
regolatore poiché le vibrazioni del diapason sono costanti.
Gli
orologi a quarzo piezoelettrico sono costituiti da orologi sincroni
accoppiati a circuiti elettronici nei quali la frequenza di controllo è
rappresentata dalla frequenza di risonanza di un cristallo di quarzo eccitato.
La precisione di questi orologi è altissima: da un secondo di scarto ogni
1000 giorni a uno ogni 300 anni.
L'OROLOGIO DIGITALE
L'orologio digitale è un orologio con quadrante a indicazione numerica invece
che a lancette.
Mentre le lancette avanzano impercettibilmente, un
orologio digitale mostra un orario preciso e a un certo momento passa di
scatto al valore successivo.
Esistono vari sistemi di visualizzazione
digitale diretta: a pannelli mobili, con display a led a sette segmenti, con
display LCD.
Nel sistema a pannelli mobili alcune serie di pannelli
(almeno due serie per le ore e due per i minuti) riportano le cifre da zero
a nove. Un sistema, in genere un rullo su cui sono incernierati, fa cadere
il pannello corretto al momento necessario, attraverso una catena di ingranaggi
(la decade delle unità di minuto cambia ogni minuto, mentre la decade delle
decine ogni dieci minuti, ecc.). In genere il moto è fornito da un motore
elettrico.
Il display a led a sette segmenti è costituito da solo sette
led, che sono sagomati a forma di segmento e posti in modo da formare la figura
di un 8. Accendendo in opportune combinazioni i singoli segmenti, si può
rappresentare qualunque cifra tra zero e nove. Utilizzando almeno quattro
display di questo tipo, è possibile mostrare l'ora.
Il display a cristalli
liquidi o LCD è il sistema più utilizzato negli orologio digitali da polso e a
batteria in generale, poiché ha un ridottissimo consumo di energia elettrica.
Non emettendo luce, questo display è dotato di un sistema di retro-illuminazione
accendibile su richiesta, in modo da essere visibile anche al buio.