Diplomatico tedesco. Compiuti
gli studi alle università di Losanna e di Berlino, si laureò in
Giurisprudenza all'università di Monaco. Appena entrato nella carriera
diplomatica, nel 1901 venne inviato a Barcellona quale viceconsole; più
tardi coprì la stessa carica a Varsavia. Ottenuto l'avanzamento a console
venne mandato a Teflis. Allo scoppio della prima guerra mondiale, entrò a
far parte dell'esercito tedesco combattendo prima sul fronte francese e poi in
Turchia e nel Caucaso. Prima della fine del conflitto, nel 1917, occupò
il posto di console a Damasco. Nel 1923 fu console tedesco a Teheran e, in
seguito, a Bucarest. Nel 1934, dopo la sua nomina ad ambasciatore, fu destinato
a Mosca dove nel 1939 riuscì a concludere con i Sovietici il patto di non
aggressione auspicato da Hitler. In seguito alla rottura dei rapporti
diplomatici fra Unione Sovietica e Germania, dovette rientrare in patria; qui
aderì al gruppo di opposizione contro Hitler che elaborò
l'attentato del 20 luglio 1944. Il Governo Goerdeler, formatosi nella
clandestinità prima dell'attentato, lo vide designato alla carica di
ministro degli Esteri. Per tale motivo venne tratto in arresto l'8 agosto 1944,
condannato a morte e giustiziato (Kemberg, Sassonia 1875 - Berlino 1944).