Voce latina, der. del greco
scholé:
pausa, riposo. Termine, con diversi significati, il quale originariamente
designava la scuola, sia in accezione concreta sia astratta, nonché
qualunque luogo destinato a riunioni, all'attesa o al riposo. Molto spesso il
termine
s. indica il luogo dove corporazioni di carattere religioso o
commerciale si riunivano, a prescindere da una struttura architettonica ben
definita. Talvolta assume il significato di
collegium. Dopo Costantino si
dette il nome di
s. a gruppi di militari, o di funzionari militarizzati,
senza guarnigione fissa, spesso addetti al servizio dell'imperatore, come gli
scutarii, i
notarii, i
domestici, i
protectores.
║
S. cantorum: nella basilica cristiana, lo spazio antistante
l'altare e riservato ai cantori o a membri del clero. Spesso situato in
posizione sopraelevata, nella navata centrale, era delimitato da un recinto di
pianta quadrangolare con transenne o plutei in marmo, legno o metallo. A partire
dal XII sec. si diffuse l'uso di addossare sui lati longitudinali due specie di
balconi rialzati, accessibili mediante brevi scale, detti
amboni.
Esemplari notevoli di questa soluzione architettonica sono a Roma quello di San
Clemente (secc. V-VI), di Santa Sabina (IX sec.) e di Santa Maria in Cosmedin
(XIII sec.). ║ La stessa denominazione indica anche la scuola di canto, e
il coro stesso, istituiti da papa Silvestro I nel 334 circa, e in seguito
riformati da papa Gregorio Magno, da cui derivò la
s. cantorum
romana, avente sede in Laterano e a San Pietro. L'espressione è
tuttavia usata anche al di fuori dell'ambito chiesastico per indicare gruppi o
associazioni impegnate nello studio del canto gregoriano.