Uomo politico austriaco. Di orientamento
liberale, nel 1848 lasciò la magistratura, dov'era entrato nel 1829, per
dedicarsi all'attività politica. Ministro degli Esteri nel Governo
provvisorio tedesco, costituito a Francoforte, si dimise l'anno seguente per il
prevalere del Partito filoprussiano. Poco dopo, entrò come ministro della
Giustizia nel Governo Schwarzenberg (1849-51), incarico dal quale in seguito si
dimise non condividendo la svolta reazionaria voluta dal capo del Governo.
Accentuatasi la pressione nazionalista dei diversi popoli soggetti all'Impero
asburgico e adottata una politica più flessibile nei confronti delle
varie nazionalità, nel 1860 entrò come ministro di Stato nel
Governo presieduto dall'arciduca Ranieri ed elaborò le leggi
costituzionali centralistiche, che furono abolite nel 1865. Lasciato l'incarico
in quell'anno, nel 1867 entrò alla Camera dei Signori come membro a vita
(Vienna 1805-1893).