Botanico tedesco. Dopo essersi
laureato in Diritto a Heildelberg nel 1827, fino al 1832 esercitò
l'avvocatura. Si dedicò in seguito agli studi di Medicina a Gottinga,
Berlino, dove fu allievo del botanico F.G. Baetling, e si laureò a Jena
nel 1839. In questa stessa università insegnò dal 1840 al 1862,
per poi passare a quella di Dorpat (1863). Abbandonato l'insegnamento, si
occupò di divulgazione scientifica. Fondamentali rimangono i suoi studi
di citologia i cui risultati, applicati agli organismi animali da Th. Schwan,
ebbero grande importanza per lo sviluppo della teoria cellulare.
S.
sostenne la tesi secondo la quale la cellula, unità fondamentale dei
vegetali, si formerebbe a seguito della cristallizzazione di un liquido
(
citoblastema), composto da zucchero, gomma e muco, all'interno di una
membrana trasparente che circonda il nucleo maturo (
citoblasto).
S. propose, inoltre, l'idea dell'identità morfologica fra tutte le
specie cellulari sulla base dell'identità della loro genesi; le sue
osservazioni microscopiche dimostrarono l'importanza del nucleo nella divisione
cellulare. A
S. spetta infine il merito di aver dato un forte impulso
alla diffusione dell'uso del microscopio fra i biologi. Oppositore
dell'Idealismo hegeliano, polemizzò con Schelling, sostenendo
l'imprescindibilità del metodo induttivo in tutti i campi scientifici. Il
suo capolavoro
Elementi di botanica scientifica (1842-43) ebbe uno
straordinario influsso sull'insegnamento della botanica (Amburgo 1804 -
Francoforte sul Meno 1881).