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San Vitale.

Chiesa di Ravenna. Innalzata dopo il 525 da Giuliano Argentario e consacrata dall'arcivescovo Massimiano nel 547, è uno dei monumenti più importanti dell'arte paleocristiana in Italia, e conserva la sua struttura originale quasi intatta, anche se fu interessata da importantissimi restauri condotti a cavallo tra Ottocento e Novecento. A pianta ottagonale, cinta da un doppio loggiato, la chiesa è esternamente rivestita di mattoni; mostra un presbiterio sporgente ed è sormontata da una cupola, anch'essa ottagonale. Era preceduta da un quadriportico, di cui conserva il lato aderente alla chiesa. Appartengono ai secc. IX-X i resti del protiro accostato all'esterno della Cappella della Madonna; ad epoca successiva i due grandi contrafforti ad arco inseriti nella parte posteriore a sostegno dell'edificio; al Rinascimento il portale di marmo che fronteggia l'ingresso dell'Arco di San Vitale. Il meraviglioso interno, caratterizzato dall'ampio respiro spaziale dato dal succedersi dei pieni e dei vuoti, nel ritmo delle arcate della galleria anulare e del soprastante matroneo, è coperto dalla cupola sostenuta da otto pilastri rivestiti di marmo. Tra i pilastri si aprono il presbiterio e sette nicchie, traforate. Il presbiterio e l'abside risplendono dei preziosi mosaici, eseguiti tra il 521 e il 548, che rivestono tutte le pareti e la volta; i mosaici absidali, connotati da un'intensa stilizzazione simbolica, hanno carattere bizantino, mentre quelli presbiteriali, un vero trionfo di colore dominato dalla tonalità verde smeraldo, sono di impronta ravennate, tradizionalmente più naturalistica. Nell'intradosso dell'arco trionfale sono rappresentati, entro 15 tondi, i busti del Redentore, degli Apostoli e dei Santi Gervasio e Protasio. Nella lunetta sulla parete di sinistra sono illustrate le Storie di Abramo e su quella di destra Abele e Melchisedec sacrificano al Signore. Nella loggia superiore sono raffigurati gli Evangelisti. Nel catino absidale svetta Cristo tra due Arcangeli, San Vitale e il Vescovo Ecclesio col modello della chiesa da lui fondata. Sulle pareti laterali si ammirano due splendidi mosaici di altissimo valore artistico: a sinistra Giustiniano seguito da funzionari, soldati e sacerdoti e a destra Teodora con un corteo di due ministri e sette matrone. Il pavimento musivo fu rifatto utilizzando antichi pezzi trovati nell'atrio. A destra del presbiterio si apre una piccola cella absidale.