Sovrano africano della regione del Niger.
Apparteneva a un gruppo etnico di razza propriamente negra, i Mande, tuttora
stanziati nei territori compresi fra gli alti bacini del Senegal e del Niger.
Intorno al 1870 fondò uno Stato nella regione delle sorgenti del Niger.
Musulmano come quasi tutti i Mande, egli basò la propria potenza su un
esercito assai ben organizzato le cui armi venivano introdotte attraverso la
colonia britannica della Sierra Leone. Abilissimo come governante,
S.
creò una capace amministrazione provinciale introducendo nel proprio
Stato un moderno sistema fiscale e una rigida giurisdizione locale: grazie a
queste iniziative e alla potenza dell'Islam egli poté assicurare, nel suo
territorio, una benefica pace interna. Sostenne tuttavia molte guerre con i
popoli confinanti e con i loro sovrani avendo mire espansionistiche che lo
portarono ad allargare notevolmente, in pochi anni, i confini del suo Stato.
Ebbe scontri anche con i Francesi, soprattutto nel 1881, lungo il corso del
Niger; dopo sei anni di lotte contro il più potente vicino
S.
decise di accettare il protettorato della Francia (1887). Nel 1892, tuttavia,
scese di nuovo in guerra contro i Francesi avendo egli conquistato ampi
territori nelle regioni più interne della Costa d'Oro. La Francia che, in
quel periodo, stava cercando di collegare la sua colonia della Costa d'Avorio, a
quella del Niger, intervenne decisamente contro l'esercito di
S. Vi
furono numerose battaglie a volte favorevoli ai Francesi, a volte agli Africani;
alla fine, però,
S. venne fatto prigioniero da una compagnia
francese mentre il re Mande, dopo uno scontro, si trovava nel suo accampamento
(1877). Fu deportato in seguito nel Congo francese e successivamente nel Gabon
(Sanankoro, Guinea 1830 circa - nel Gabon 1900).