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Samaritani.

Abitanti dell'antica Palestina settentrionale; nel 1996 erano circa 600. Nati dalla fusione degli Israeliti sfuggiti alla deportazione da parte degli Assiri nel 721 a.C. con le popolazioni da questi condotte nella regione della Samaria, i S. si sottrassero in un primo tempo alle persecuzioni dei Romani; in seguito, tuttavia, molti di loro vennero uccisi sia da Ponzio Pilato, a causa di una riunione, che era stata vietata, sul Monte Garizim (sul quale sorgeva un loro tempio), sia durante la guerra di Vespasiano, che inviò sul Monte Garizim il generale Ceriale. • Rel. - Hanno origini remote le tensioni fra Giudei e S., dovute principalmente alla mescolanza etnica e all'eterodossia religiosa di questi ultimi. Se è vero, infatti, che gli Assiri inviarono nella regione della Samaria un sacerdote ebreo con il compito di istruire la popolazione nella religione di Israele, è vero anche che i S. si allontanarono dal credo professato dagli Ebrei di Gerusalemme. Le principali differenze fra le due religioni possono essere riassunte in quattro punti principali: 1) i S. vantano un sacerdozio di stirpe sadocita, e come tale idoneo al culto, che discenderebbe da Aronne; 2) il centro del culto dei S. sorge sul Monte Garizim dove, all'inizio dell'epoca ellenistica, venne eretto un tempio in diretta concorrenza con quello di Gerusalemme (laddove si narra che Mosè raccomandò agli Ebrei di costruire un altare non appena fossero entrati nella terra promessa, i S. identificano con il Monte Garizim il luogo in cui doveva sorgere l'altare delle Sacre Scritture); 3) i S. ritengono che il Pentateuco sia il solo testo sacro esistente e Mosè l'unico profeta degno di fede; 4) basandosi sul Deuteronomio 18, 15, i S. attendono l'avvento di un Messia (interpretato come Mosè redivivo) che instaurerà sulla terra il Regno di Dio. Sulla base di queste premesse, si comprende facilmente perché, sebbene il nome dei S. derivi più probabilmente dalla città di Samaria, essi preferiscano credere a una derivazione dal verbo shamar: shamerin che significa osservanti, custodi (della vera religione). • Ling. - La lingua samaritana appartiene alla famiglia semitica, mentre la letteratura ha esclusivo carattere liturgico e comprende vari commenti al Pentateuco, rituali, omelie e un apocrifo del libro biblico di Giosuè che risale al XII sec.