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Salvagnoli, Vincenzo.

Letterato, giurista e uomo politico italiano. Laureatosi in Giurisprudenza all'università di Pisa nel 1822, esercitò come avvocato a Empoli e a Firenze, dove ebbe modo di frequentare il circolo di Vieusseux e divenire uno dei maggiori esponenti del movimento liberal-democratico toscano. Arrestato nel 1833 a causa della sua attività patriottica e delle sue idee liberali, divenne in seguito membro dell'Accademia dei Georgofili e come tale prese parte ai convegni scientifici di Pisa (1839) e di Livorno (1841). Nel 1847 pubblicò l'opuscolo Discorso sullo stato politico della Toscana, nel quale espose le proprie convinzioni in merito alle riforme politiche che S. vedeva improntate ai principi moderati senza però condividere le istanze dei neoguelfi. Nello stesso anno fondò, insieme a B. Ricasoli e R. Lambruschini il periodico “La Patria” di stampo federalista. Nel 1848 venne eletto deputato al Parlamento toscano. Trasferitosi in Piemonte in seguito all'avvento del Governo di G.D. Guerrazzi, di cui S. non condivideva le idee, tornò in Toscana dopo la restaurazione del granduca (1849) e nel 1859 prese parte al Governo provvisorio presieduto da Ricasoli, in qualità di ministro per gli Affari ecclesiastici; nel 1860 fu eletto senatore (Corniola, Empoli 1802 - Pisa 1861).