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Saluto.

Atto del salutare con cui si manifesta ad altri riverenza, rispetto, cordialità, simpatia o affetto (ma spesso è semplicemente un atto di cortesia), in occasione di incontri, visite, commiati; è costituito di sole parole oppure di parole accompagnate a gesti, quali l'inchino, l'atto di levarsi il cappello o un contatto fisico (stretta di mano, bacio alla mano, abbraccio, bacio). ║ Fig. - Togliere il s. a qualcuno: cessare di salutarlo per rancore, sdegno o disistima e, dunque, troncare ogni rapporto con lui. ║ Breve discorso formale che ha luogo in occasione di assemblee, riunioni pubbliche, ecc: rivolgere un s. agli intervenuti. ║ In relazione a cose, edifici o istituzioni, gesto di rispetto, omaggio o venerazione: volgere un gesto di s. al carro funebre. ║ Formula di cortesia adottata nelle clausole epistolari o nella trasmissione per interposta persona; ricorre frequentemente al plurale: distinti s. ║ Fig. - Tanti s.!: invito a troncare un discorso e prendere bruscamente congedo da qualcuno. ║ Il modo di salutare: un s. frettoloso. • Etn. - Nel corso della storia, i diversi popoli hanno sviluppato varie forme di s., dipendenti in genere dal tipo di società vigente o da particolari credenze magico-religiose. Tra gli Yahgan della Terra del Fuoco, l'incontro fra due amici viene suggellato da un forte abbraccio e dall'emissione di suoni inarticolati, a esprimere gioia; diverso, invece, è il trattamento riservato agli ospiti che, una volta accolti nella capanna, sono tenuti a osservare il silenzio e possono parlare solo dopo un certo tempo. Nel Tibet ci si saluta alzando i pollici ed esibendo la lingua, mentre in Cina e in Polinesia premendosi il naso. Nella stragrande maggioranza dei popoli, inoltre, i re, i capi, i funzionari, i sacerdoti, i profeti e, talvolta, persino i medici godono tuttora di forme rispettose di s., come prostrarsi a terra o inchinarsi (buona parte dell'Africa), scoprirsi il busto o la spalla (Etiopia), indossare stracci (Caffa), sostenere un peso sulle spalle, togliersi i calzari, baciare la terra (Caffa), baciare i piedi, volgere il capo coprendosi la bocca (Shilluk), camminare in ginocchio (Malesia). I testi classici e i ritrovamenti archeologici hanno consentito di conoscere varie forme di s. in uso anticamente: tra i Semiti, gli ariani antichi e i cristiani aveva enorme importanza il bacio; i Greci antichi si servivano della stretta di mano, senza inchino; presso i Romani, oltre alla stretta di mano, vigeva il braccio teso (il cosiddetto s. alla romana); nel mondo islamico si ricorreva all'inchino e alla mano alla fronte. • Rel. - Il s., ridotto a pura formalità di cortesia nella civiltà moderna, sottende un'origine religiosa: nel Vicino Oriente antico ci si salutava dicendo “Che Shamash e Marduk ti facciano vivere”; presso gli antichi Ebrei era in uso la formula shalom (pace), mentre gli Arabi solevano dire salām ‘alaik (pace su di te!). Persino le formule moderne ricorrono al nome di Dio: si pensi all'italiano addio, al francese adieu, al tedesco Grüssgott o all'inglese good-bye, quest'ultimo, in particolare, da intendersi come contrazione di God be with you (Dio sia con te). • Mil. - Segno di deferenza e di onore, che assume forme diverse a seconda del regolamento specifico del Paese di appartenenza; sono previste forme speciali di s. all'indirizzo dei capi di Stato, di alte personalità nazionali o straniere, come pure dei caduti in guerra o in servizio. • Mar. - Inclinazione o movimento verticale dell'imbarcazione al termine del varo, nel momento in cui viene abbandonato lo scalo, in genere relativamente corto. ║ Caratteristico insieme di movimenti cui è soggetta la nave in seguito al cambiamento di rotta. ║ S. con le sirene: quello in uso tra navi mercantili e militari che si effettua abbassando e alzando nuovamente la bandiera nazionale. ║ S. con le artiglierie: quello che si effettua sparando vari colpi a salve (sempre dispari e, comunque, non più di 21) in onore di autorità o all'entrata in un porto straniero. ║ S. alla voce: grido dell'equipaggio disposto in coperta al passaggio di capi di Stato o dell'ammiraglio in procinto di cedere o assumere il comando. ║ S. con il fischio o con segnali di fischietto: quello in uso sulle navi militari in onore di ufficiali o di importanti personalità dello Stato all'atto di salire o scendere da bordo. • Numism. - Nome di diverse monete caratterizzate, sul rovescio dell'effigie, dalla salutazione angelica e, in particolare, della moneta d'oro fatta coniare da Carlo I d'Angiò, re di Sicilia; a quest'ultimo si deve anche l'emissione del s. d'argento. • Sport - In diverse discipline sportive, l'atto di omaggio da rivolgere all'avversario e agli spettatori prima di cominciare la gara.