Autore teatrale francese. Dopo aver intrapreso
gli studi di Medicina e di Filosofia, decise di abbandonarli per dedicarsi alla
professione di giornalista e alla scrittura drammatica, influenzato in questo
senso dall'incontro con gli artisti del gruppo dei Surrealisti (P. Reverdy, A.
Masson, J. Gris). Le sue prime opere furono molto vicine ai motivi e al
linguaggio del Surrealismo e rappresentarono una sorta di denuncia dell'angoscia
giovanile del suo tempo. Tra i lavori di quel periodo si ricordano:
Lo
spaccone (1922);
La palla di vetro (1924);
Il ponte
dell'Europa (1927);
Patchouli o i disordini dell'amore (1930).
Successivamente, la scrittura di
S. si fece più realistica,
concentrandosi sull'osservazione delle piccole realtà quotidiane,
considerate spunti per trattazioni universali. Tra le opere di questo periodo
ricordiamo:
Atlas-Hôtel (1931),
I frenetici (1934),
Una
donna libera (1934),
La sconosciuta di Arras (1936),
Un uomo come
gli altri (1936),
La Terra è rotonda (1938, basato sulla
vicenda di Savonarola e da molti considerato il capolavoro di
S.).
Durante la guerra,
S. si schierò contro i nazi-fascisti entrando
nell'organico del
Front national du Théâtre, non rinunciando
a condurre un'intensa attività di denuncia attraverso i suoi scritti. Del
periodo bellico e di quello immediatamente successivo fanno parte
I fidanzati
di Le Havre (1944),
La margherita (1945),
Il soldato e la
strega (1947) e
Le notti dell'ira (1947), un forte dramma ispirato a
un episodio della lotta partigiana francese. Nel 1946
S. aveva scritto
L'arcipelago Lenoir, una commedia caratterizzata da un cinico umorismo,
che sarebbe stata seguita da altre commedie, tutte pervase da un'intensa vena di
solidarietà e di ideale comprensione reciproca:
Perché non
io? (1950);
Gli invitati del Buon Dio (1953);
Boulevard Durand
(1960);
Come i cardi (1964);
La strada nera (1967).
S.
scrisse anche pagine autobiografiche e brevi saggi raccolti in vari volumi: da
Le idee della notte (1960), a
Improvvisazione voluta (1966),
all'autobiografia in due volumi
Nella sala dei passi perduti (1974-76).
Nel 1949 fu accolto quale membro all'Accademia Goncourt (Rouen 1899 - Le Havre
1989).