Scrittore e uomo politico
francese. Nacque da nobile famiglia, assurta al ducato con Luigi XIII; si
dedicò alla carriera militare partecipando, fra i moschettieri del re,
alle più importanti campagne dal 1691 al 1702, e distinguendosi in
particolare nella presa di Charleroi e in Germania. Ostile alla politica
assolutista di Luigi XIV, nemico dichiarato della marchesa di Maintenon, non
poté occupare alcuna carica politica rilevante e assistette da spettatore
alla rovina della Francia devastata dalle guerre e alla decadenza del casato
borbonico. Prese parte attiva alla vita di corte soltanto nel periodo della
reggenza del duca d'Orléans, suo amico personale, che gli offrì di
entrare nel Consiglio di reggenza. Accettato l'incarico, abbandonò
tuttavia ben presto la vita pubblica ritirandosi nel 1723 nel suo castello di La
Ferté-Vidame, dove visse dedicandosi interamente alla composizione dei
Mémoires, opera monumentale iniziata nel 1739, nella quale
illustrò la propria concezione politica, filosofica e umana e la propria
interpretazione dell'evidente degenerazione della Monarchia. L'opera rappresenta
uno dei capolavori della letteratura francese, di grande valore storico
perché fornisce un acuto e preciso affresco della società del
tempo, analizzata attraverso i più impercettibili avvenimenti della vita
mondana di Versailles. Pubblicata a frammenti in epoca rivoluzionaria come
testimonianza dello scandaloso Regno di Luigi XIV e della reggenza, venne edita
integralmente solo nel XIX sec. (Parigi 1675-1755).