Fisico russo. Laureatosi
all'università di Mosca, lavorò presso il laboratorio di Fisica
dell'Accademia delle Scienze sovietica dal 1945 al 1968, contribuendo alla
realizzazione, nel 1953, della bomba termonucleare sovietica. Membro della
suddetta Accademia dal 1953 al 1980,
S. fu un valente studioso di
astrofisica e fisica delle particelle (elaborò il metodo detto del
“contenimento magnetico” per contrastare il raffreddamento del
plasma) nonché di fisica teorica, sviluppando problemi connessi alla
relatività generale e alla cosmologia. Dalla fine degli anni Sessanta fu
uno dei maggiori attivisti del dissenso sovietico, presiedendo, tra l'altro, dal
1970, un Comitato per la tutela dei diritti umani. Per la sua attività
ricevette nel 1975 il premio Nobel per la pace ma, nel 1980, a causa della sua
pubblica dichiarazione di condanna per l'invasione sovietica dell'Afghanistan fu
radiato dall'Accademia e confinato nella città di Gorki, dove rimase fino
al 1987, quando, in seguito alla nuova politica del segretario del Partito
comunista M. Gorbaciov, poté fare ritorno a Mosca. Nel 1988 venne
riammesso nell'Accademia delle Scienze sovietica e nel 1989 fu eletto deputato
al Parlamento, alla guida dei riformatori radicali. Nel 1989 l'università
di Bologna gli conferì la laurea
honoris causa (Mosca 1921-1989).