Celebre caso giudiziario americano.
Nel 1920 due emigrati italiani, Nicola Sacco (Torremaggiore 1891 - Charlestown
1927) e Bartolomeo Vanzetti (Villafalletto 1888 - Charlestown 1927), entrambi
anarchici, vennero arrestati con l'accusa di aver ucciso durante una rapina un
cassiere e una guardia a South Braintree, nel Massachusetts. Processati nel
1921, i due furono condannati a morte, nonostante l'ambiguità delle
testimonianze e delle prove a loro carico e l'esistenza di credibili
testimonianze a loro discolpa. Le condizioni di diffusa xenofobia, in
particolare contro gli Italiani, e di intolleranza politica nei confronti delle
idee anarchiche e socialiste professate dai due imputati resero inaccettabile
all'opinione pubblica internazionale il verdetto: uomini politici, letterati,
intellettuali e scienziati si batterono affinché non venisse eseguita la
sentenza. Dopo anni di appelli e rinvii la condanna fu infine eseguita nel 1927.
Successive revisioni del processo, promosse da più parti, si risolsero
tutte con la riabilitazione dei condannati. Nel 1977 M.S. Dukakis, governatore
del Massachusetts, riconoscendo pubblicamente e ufficialmente l'innocenza dei
due Italiani, proclamò il 23 agosto, data della loro uccisione, giornata
di Sacco e Vanzetti.