Pittore italiano. Attivo soprattutto a Roma, fu
allievo di F. Albani. Il suo
Miracolo di San Gregorio (1626), opera della
maturità conservata ora nella pinacoteca Vaticana, si caratterizza per un
rinnovato interesse verso Raffaello e il Classicismo cinquecentesco, evidente
nella sobrietà dei colori e nella ritrovata semplicità
compositiva. Dopo il 1627
S. lavorò a fianco di P. da Cortona
negli affreschi della villa Sacchetti a Castelfusano (1627-29) e successivamente
per il cardinale Antonio Barberini, nel cui palazzo realizzò
L'allegoria della divina sapienza (1629-32). Celebre come pittore di pale
d'altare, di affreschi e di ritratti, eseguì tra l'altro
La visione di
San Romualdo (1631, Roma, pinacoteca Vaticana) e le sei tele raffiguranti
Le storie del Battista (1639-49), dipinte per il battistero lateranense.
In un viaggio nell'Italia settentrionale poté conoscere le opere del
Correggio, di Tiziano e dei Carracci. Il suo influsso si estese a molti artisti
cortoneschi e berniniani: il suo più fedele allievo fu C. Maratta
(Nettuno, Roma 1599 - Roma 1661).