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Sabina.

Antica regione del Lazio, la cui estensione venne più volte modificata nel tempo. Il suo nome è ancora in uso e indica una zona, interamente compresa nel Lazio, che comprende i Monti Sabini, la conca di Rieti, la media e bassa valle del Turano e parte delle valli del Velino, del Salto, del Tevere e dell'Aniene. Città principali: Rieti, Farfa, Monterotondo, Mentana. • Geogr. - Il territorio, essenzialmente formato da calcari mesozoici, si estende su una superficie di 1.600 kmq, è per lo più montuoso e raggiunge i 2.213 m con il Terminillo (Monti Reatini); esso è interessato dai Monti Sabini (che assumono, nella parte meridionale, il nome di Monti Lucani o Lucretili), dai Monti Coriolani, costituiti da colline tondeggianti, dalla catena dei Monti Carseolani, che si estende fino all'interno del territorio abruzzese. Le zone più elevate sono brulle. La regione abbonda di acque, anche sotterranee, ma i fiumi hanno prevalentemente carattere torrentizio. Il clima è temperato. • Econ. - L'economia si basa sull'agricoltura (cereali, olivi, vite, ortaggi, frutta, barbabietola da zucchero, foraggi), l'allevamento, l'industria (gli stabilimenti - zuccherifici, stabilimenti per la lavorazione del legno, della cellulosa, dei laterizi - sono raggruppati intorno a Rieti); attivo è il commercio. • St. - La regione fu abitata fino al III e al IV sec. dal popolo dei Sabini (V.), le cui sorti si intrecciarono con quelle dell'antica Roma. Secondo la leggenda Romolo, dopo la fondazione di Roma, aumentò la popolazione femminile con il ratto delle Sabine, che provocò la guerra, condotta da Tito Tazio, che finì per l'intervento delle stesse donne sabine: i due popoli si fusero e i Sabini si stabilirono sul Quirinale. Sempre secondo la tradizione, il secondo re di Roma, Numa Pompilio, ebbe origini sabine. Sottomessa definitivamente dai Romani nel 290 a.C., la S. seguì le sorti di Roma. Nel Medioevo entrò in parte nel ducato longobardo di Spoleto, in parte nel ducato romano. Nel IX sec., per difendersi dalle incursioni saracene, i Sabini si rifugiarono in luoghi più elevati e più sicuri, dando inizio alla costruzione di numerosi castelli. Dopo un periodo di dominio diretto del Papato, la S. passò ai Crescenzi, ai Savelli, agli Orsini, ai Colonna, poi di nuovo al Papato, cui restò, tranne nel periodo della dominazione francese, fino a quando entrò a far parte del Regno d'Italia (1861). Nel 1923 la S. venne compresa nel Lazio. • Arte - La S. ospita numerosi centri d'arte, tra cui Farfa, Greccio, Ponticelli, Magliano Sabina, Collevecchio, Poggio Moiano, Poggio Mirteto, Cantalupo.