Mitica regina che, secondo la tradizione
biblica (
I Re 10, 1-13), ammaliata dalla sapienza di Salomone, si
recò in visita presso di lui per metterlo alla prova. Dopo avergli posto
numerosi quesiti, cui il sovrano rispose con acutezza di pensiero, la regina
lodò il Dio di Israele per averlo scelto alla guida del suo popolo; prima
di accomiatarsi da lui, gli donò 120 talenti d'oro, pietre preziose e
altri oggetti di valore. La figura di questa mitica regina è stata da
molti studiosi messa in relazione con il Regno arabo meridionale dei Sabei
(V.), ma si deve probabilmente collegare ad alcune
colonie settentrionali dipendenti da tale Regno. Il racconto si trova anche nel
Corano (17, 20-45), secondo il cui racconto Salomone avrebbe convertito
la donna al culto del suo Dio, e in numerose narrazioni della tradizione
etiopica, secondo le quali dall'unione della regina con Salomone nacque Menelik,
mitico capostipite della dinastia dei sovrani di Etiopia. Giuseppe Flavio, nelle
sue
Antiquitates iudaicae (8, 165-75), la chiama
Nicaule.