Pensatore e dottore ebraico.
Membro dell'Accademia rabbinica di Sura, nel 928 ne divenne presidente. Uomo di
vasta cultura, fu anche grammatico e poeta. Inoltre, per primo tradusse
interamente la Bibbia in arabo e tentò di conciliare l'Ebraismo con la
filosofia araba, oltre che con quella greca. È considerato il fondatore
della ricerca speculativa ebraica medioevale. Nell'ambito della filosofia
ebraica, si afferma con lui l'esigenza della ricerca come libera iniziativa, sia
pur parziale, rispetto al dato della fede. Non ancora influenzato
dall'Aristotelismo, predominante nei pensatori successivi, il contenuto della
sua ricerca si presenta soprattutto rivolto a salvaguardare il valore
dell'iniziativa sia in Dio sia nell'uomo. La sua filosofia trae ispirazione dai
neoplatonici. In contrapposizione alla concezione platonica dell'anima, egli
considera questa creata insieme con il corpo non però destinata a morire
con esso, bensì ad addormentarsi, per risvegliarsi il giorno della
resurrezione. Tra le sue opere di filosofia religiosa, spiccano il
Libro
delle religioni e dei dogmi e il
Libro della creazione. Fu inoltre
autore di numerose opere di storia, in buona parte andate perdute, e della
più antica grammatica ebraica (
Libri della lingua). Condusse
importanti studi linguistici (Distretto di Fayyum, Egitto 882 - Sura, Babilonia
942).