Conflitto sorto per gli interessi
contrastanti di Russia e Giappone in Manciuria e durato dal febbraio 1904 al
settembre 1905. Dopo che nel 1903 la Russia, che già occupava buona parte
della Manciuria, aveva respinto la proposta giapponese per la spartizione della
regione, l'8 febbraio 1904 il Giappone senza alcuna dichiarazione di guerra
attaccò la base militare di Port Arthur. In breve, i Giapponesi
sbarcarono in Corea, raggiungendo rapidamente lo Yalu, dove nel maggio
sconfissero le forze russe. Il 10 agosto il resto della flotta russa, uscita da
Port Arthur per Vladivostok, venne distrutta dalla flotta dell'ammiraglio H.
Togo e uguale sorte toccò quattro giorni dopo alla squadra partita da
Vladivostok. Né ebbero miglior fortuna le operazioni terrestri della
Russia: nella prima metà di ottobre le truppe del generale russo
Alekseev, che stavano muovendo verso Cha-ho per contrastare l'avanzata
giapponese nel Liaotung, furono pesantemente sconfitte. Dopo aver conquistato il
2 gennaio 1905 Port Arthur dopo quasi un anno di assedio, i Giapponesi vinsero i
Russi nella grande battaglia campale di Mukden (marzo 1905) e ne distrussero la
flotta proveniente dal Mar Baltico presso l'Isola di Tsushima; la Russia fu
così costretta alla resa e, con la firma della Pace di Portsmouth (5
settembre 1905), il Giappone ottenne la Manciuria meridionale e metà
dell'Isola di Sahalin, nonché il protettorato sulla Corea. La guerra, che
costò ai Russi 240.000 uomini e ai Giapponesi 190.000, da un lato
rivelò l'intrinseca debolezza della Russia e ne aggravò le
tensioni interne, dall'altro segnò la fine del mito della supremazia
militare e tecnologica del vecchio continente e l'ingresso del Giappone nel
novero delle grandi potenze mondiali.