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Ruggero.

Duca di Puglia. Figlio di Roberto il Guiscardo e della sua seconda moglie Sichelgaita, succedette nel 1085 al padre nel governo del ducato di Puglia, estromettendo il fratellastro Boemondo, nato dal precedente matrimonio di Roberto con Abelarda. Nel ducato si scatenarono tuttavia disordini fomentati dallo stesso Boemondo, sostenuto da alcuni feudatari ribelli, che ottenne da parte del fratello la cessione di alcune città come Otranto, Città Doria, Gallipoli e Taranto. R. dovette inoltre concedere altri benefici allo zio Ruggero I, conte di Sicilia, per gli aiuti fornitigli contro Cosenza (1091) e Amalfi (1093), rinunciando in questo modo al diritto di sovranità sulla Sicilia. Nel 1089 R. prestò a Melfi un atto di omaggio a papa Urbano II, ricevendo in cambio la reinvestitura del ducato di Puglia e di Calabria. Riccardo II, duca di Capua, si dichiarò suo vassallo in cambio dell'aiuto prestato da R. per sedare le rivolte scoppiate nei suoi territori. R. si dimostrò prodigo nelle donazioni ai monasteri, in particolare a quello della Cava, anche se fu un sovrano debole; sotto il suo governo il ducato di Puglia perse gran parte del proprio prestigio. Gli successe il figlio Guglielmo II, sotto la reggenza della madre Adala (m. 1111).