Pseudonimo di
Giovanni Battista di
Iacopo de' Rossi. Pittore fiorentino. Formatosi alla scuola fiorentina di
Andrea del Sarto, si accostò più tardi alla lezione
michelangiolesca, elaborando uno stile personale, di orientamento anticlassico.
La prima opera certa è l'affresco per l'
Assunzione nel chiostro
della Santissima Annunziata (1513-14 o forse 1517) a Firenze, opera innovativa
per i tratti tormentati del panneggio e gli accesi giochi cromatici. Seguirono
anni di ricerca pittorica che, in linea con quella di Pontormo, fecero di
R.F. uno sperimentatore di linee compositive spezzate, contrasti
cromatici esasperati, figure dotate di una forte carica espressionistica e
volumi geometricamente contrapposti sulla tela; non a caso un'opera come la
Madonna e quattro santi (1518) venne rifiutata dal committente L.
Buonafede, perché troppo distante dagli ideali classici e naturalistici
allora correnti. Capolavoro di
R.F. resta la
Deposizione (1521),
realizzata a Volterra, che lo ascrive tra i massimi esponenti del Manierismo.
Attivo a Firenze fino al 1523, dove eseguì molti quadri tra cui la
Pala Dei (1522), lo
Sposalizio della Vergine (1523),
Rebecca e
Eleazaro al pozzo (1523), l'artista si trasferì a Roma, dove
eseguì gli affreschi della cappella Cesi in Santa Maria della Pace
(1524). Qui venne a contatto col Parmigianino e poté apprezzare le opere
romane di Michelangelo. Dopo il sacco di Roma del 1527, fuggì a
Sansepolcro, dove realizzò la
Deposizione (1527-28) per la chiesa
di San Lorenzo, e poi a Città di Castello, nel cui duomo dipinse la
Trasfigurazione (1528). Nel 1530 Francesco I lo chiamò in Francia
a decorare il castello di Fontainebleau, nominandolo pittore di corte: in
collaborazione con il pittore italiano Primaticcio, vi realizzò la
galleria di Francesco I (1532-37). In questo periodo affinò uno stile
elegante, inaugurando il cosiddetto “stile Fontainebleau”, che
doveva rivelarsi decisivo per i successivi sviluppi del Manierismo
internazionale (Firenze 1494 - Parigi 1540).