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Roosevelt, Theodore.

Venticinquesimo presidente degli Stati Uniti. Conseguita la laurea in Legge ad Harvard, entrò in politica e divenne deputato repubblicano. Nominato sottosegretario alla Marina nel 1897, l'anno seguente abbandonò l'incarico per andare a Cuba con un corpo da lui fondato, i Rough riders, a combattere contro la Spagna. Lo stesso anno fu eletto governatore di New York e nel 1900, su pressione dei capi repubblicani newyorkesi che vedevano in R. una minaccia alle proprie attività illecite e di corruzione e che volevano quindi allontanarlo con altro incarico, divenne vicepresidente. Il 6 settembre 1901 il presidente McKinley fu ucciso e R. si ritrovò improvvisamente alla guida del Paese. La sua politica interna e internazionale fu condizionata dai gravi problemi che gli Stati Uniti stavano affrontando in quel momento. Per quanto riguarda le questioni interne, R. dovette combattere con ogni mezzo lo strapotere dei trust, gruppi di potere economico-politico rappresentato dalle grandi famiglie Rockfeller, Carnegie, Harriman. Già in passato erano state prese misure per cambiare questo stato di cose, ad esempio con lo Sherman Act, la legge anti-trust del 1890, o con la presa di posizione del candidato democratico alla presidenza W.J. Bryan nel 1896, ma nessuna era davvero riuscita nel suo intento. R. mosse guerra dapprima al gruppo Harriman, sciogliendo la compagnia ferroviaria da esso fondata, la Northern Security Company, nel 1902. Continuò poi una politica di tutela delle ferrovie con due leggi (Elkins Act, 1903; Hepburn Act, 1906) tendenti ad arrestare la politica di discriminazione tariffaria intrapresa nei confronti di piccoli imprenditori e agricoltori. L'uomo politico statunitense si concentrò poi sulla difesa degli interessi operai contro lo strapotere imprenditoriale e sul sostegno ai minatori in sciopero guidati da John Mitchell. Nel 1904 la sua rielezione fu quasi plebiscitaria. Nel 1906 decise di tutelare i consumatori con una legge importante contro le frodi alimentari e i preparati medicinali dannosi (Pure Food and Drug Act). Molto impegnato anche nel campo della difesa ambientale, R. si impegnò con l'incremento delle proprietà demaniali. Dal punto di vista internazionale, gli otto anni del suo Governo furono particolarmente intensi e importanti. Egli si impegnò a impedire qualsiasi ingerenza europea in America Latina, appoggiando in tal senso la realizzazione del Canale di Panamá (e favorendo a questo scopo la creazione del nuovo Stato di Panamá, staccatosi dalla Colombia, 1903), imponendo una sorta di controllo economico sulla Repubblica Dominicana (1905), intervenendo a favore di Cuba (1906). Preoccupato della crescente potenza di Germania e Giappone, si introdusse da mediatore nel conflitto russo-nipponico, favorendo la trattazione della pace a Portsmouth, New Hampshire (1905) e ottenendo per questo il premio Nobel per la pace 1906; partecipò quindi, alla Conferenza di Algeciras (1906) in appoggio alle Nazioni europee contro la Germania per la questione dei porti africani. Allo scadere del secondo mandato R. decise di non ricandidarsi, sostenendo invece un suo stretto collaboratore, W.H. Taft. Durante il mandato di quest'ultimo, tuttavia, ne contrastò violentemente le decisioni e giunse fino a riproporre la sua candidatura al Partito repubblicano per le elezioni del 1912. Il partito però scelse nuovamente Taft e R. decise di candidarsi autonomamente. La scissione repubblicana avvantaggiò il candidato democratico, W. Wilson che conquistò la maggioranza dei voti, mentre R. ottenne un onorevole secondo posto. Concludendo la sua carriera politica, egli invitò i suoi sostenitori a rientrare nel Partito repubblicano (New York 1858 - Sagamore Hill, New York 1919).