Tragedia in cinque atti, in versi, di W. Shakespeare, composta tra il 1594 e il
1596 e pubblicata nel 1597. La fonte diretta di Shakespeare si ritrova nel
poemetto
The Tragical History of Romeus and Juliet. Quest'opera,
pubblicata nel 1562 da A. Brooke, si ispirava al
Palace of Pleasure di W.
Painter, le cui linee generali erano state tratte da una serie di leggende di
origine italiana. Tra le due principali famiglie di Verona, i Capuleti
(Capulets) e i Montecchi (Montagues), esiste un feroce e secolare odio che
esplode frequentemente provocando risse e omicidi. I giovani Romeo Montecchi e
Giulietta Capuleti, incontratisi in occasione di una festa, si innamorano
perdutamente, scatenando l'ira dei componenti delle famiglie rivali. Un frate
francescano, Lorenzo, viene in loro aiuto e li sposa segretamente, nella
speranza che l'unione possa portare un giorno alla riconciliazione tra le due
famiglie. Poco tempo dopo Romeo si trova coinvolto in uno scontro tra Mercuzio,
suo grande amico, e Tebaldo, un cugino di Giulietta. Quest'ultimo uccide
Mercuzio e, in un duello improvvisato, viene a sua volta colpito a morte da
Romeo, in seguito condannato all'esilio a Mantova. Nel frattempo, per sfuggire
al matrimonio organizzato dal padre con il conte Paride, Giulietta beve un
filtro fornitole da frate Lorenzo. Questo accorgimento fa ritenere morta la
giovane, mentre in realtà è solo addormentata. Romeo, che a causa
di un contrattempo non ha potuto essere informato dello stratagemma, alla
notizia della morte dell'amata accorre a Verona e si avvelena sulla tomba di
Giulietta. Quando la fanciulla, destatasi, scorge Romeo ormai privo di vita,
comprende l'accaduto e si uccide col pugnale dell'uomo. Di fronte ai cadaveri
dei due giovani i capi delle fazioni avverse, commossi dalla tragedia, si
riconciliano.