Scrittore russo. Esordì in letteratura nel 1911 e nel 1925
pubblicò la sua prima raccolta di racconti; fu anche collaboratore di
numerose riviste. La sua fama è legata ai racconti e romanzi brevi in cui
descrisse, con amaro realismo, non disgiunto però da sottile umorismo, le
condizioni morali della realtà sovietica del periodo della NEP, dedicando
un'attenzione particolare ai problemi dell'amore e del sesso nella
società socialista (
Senza fiori di ciliegio,
1926;
Le
nuove tavole della legge,
1928;
Compagno Kisljakov, 1930). Di
più ampio respiro e di più notevole mole sono il romanzo
autobiografico
Infanzia (1928) e l'epopea
Rus' (5 volumi,
1922-36), nei quali è ritratta, con accenti talora nostalgici, la Russia
prerivoluzionaria (Petrovskoe, Tula 1885 - Mosca 1938).