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Rogers, Samuel.

Poeta inglese. Nato da una famiglia agiata, intraprese la carriera di banchiere sulle orme paterne, ma presto la abbandonò per dedicarsi interamente agli studi letterari. I suoi primi scritti comprendono articoli redatti nel 1781 per la rivista «Gentleman's Magazine» e alcune poesie, fra cui Ode alla superstizione, pubblicate nel 1786 in forma anonima. Nel 1792 diede alle stampe la raccolta di liriche I piaceri della memoria, che riscosse un notevole successo, quantunque l'eleganza formale dei suoi versi non si conciliasse con la scarsa originalità della sua ispirazione. Alla morte del padre, avvenuta nel 1793, entrò in possesso di una fortuna considerevole, che gli consentì di vivere senza preoccupazioni economiche e di ampliare le proprie conoscenze in ambito politico e culturale: sostenne finanziariamente letterati e poeti e li accolse nel suo salotto, che divenne presto uno dei più rinomati punti di incontro degli intellettuali e degli artisti londinesi. Fra le sue opere, nelle quali R. si rivela poeta di limitate passioni ma di gusto raffinatissimo, meritano di essere menzionati: Il viaggio di Colombo (1810), poema narrativo di gusto romantico; Jacqueline (1814), che apparve in un unico volume con Lara di G. Byron; La vita umana (1819), ritenuta il suo capolavoro; il poema Italia (1822-30), in cui mise in versi - illustrati da eminenti pittori fra cui J.M.W. Turner - impressioni e ricordi di un viaggio in Italia. Apprezzato e stimato dal pubblico e da altri artisti, fra cui Byron, nel 1850 fu nominato «poeta laureato», ma rifiutò il titolo (Stoke Newington, Londra 1763 - Londra 1855).