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Rito.

L'insieme di norme che regolano lo svolgimento di un'azione sacra o di una cerimonia religiosa: osservare il r. ║ Per estens. - Cerimonia religiosa: celebrare il r. nuziale. ║ Prescrizione, usanza: in base al r., dovresti ringraziare. ║ Fig. - Esser di r.: essere consueto, abituale. • Dir. - Sinonimo di procedura (V.). • Antropol. - L'esistenza di un ordinamento sotteso alle singole azioni sacre, a cui queste azioni si conformano, è ciò che costituisce il discrimine tra religiosità e r. Essendo la corretta esecuzione di un r. condizione imprescindibile perché l'azione sacra sia efficace, per ciascun r. ogni religione demanda a speciali categorie di persone il compito di controllare questa esecuzione, individuando ben determinati gesti, movimenti e parole per i partecipanti. Vari sono i tipi di r.: si distinguono r. positivi, che mirano a consolidare la coesione di un gruppo; negativi, che sono finalizzati a escludere il profano dal sacro; r. magici, che hanno solitamente carattere di coercizione delle forze della natura; r. religiosi, che si configurano come implorazioni alla divinità; r. orali e r. manuali, di passaggio, di partecipazione, di purificazione, di regalità, di inversione, di ribellione. Il r. può essere soggetto a decadimento: ciò, in genere, accade o perché si afferma una nuova religione che riduce i r. della religione preesistente a semplici usanze popolari o perché si assiste a un'interiorizzazione della religiosità tale per cui i r., in quanto manifestazioni esteriori, diventano pratiche superstiziose. • Rel. - Nella liturgia cattolica, l'intero ordinamento della liturgia, ovvero le regole per celebrare la messa, per amministrare i sacramenti e per decidere la distribuzione delle feste nel calendario. Esso è determinato da norme introdotte in origine per consuetudine e, in seguito, canonizzate nei testi liturgici approvati da parte della sede apostolica. • St. delle rel. - Nella storia del Cristianesimo, una distinzione fondamentale è quella tra r. occidentali e r. orientali: mentre col termine r. i primi fanno riferimento esclusivamente alle norme che regolano le celebrazioni liturgiche, i secondi, invece, rimandano anche alle istituzioni ecclesiastiche, alle norme canoniche e alle tradizioni culturali, ovvero ai capisaldi etico-teologici della comunità religiosa. Tra i r. occidentali si annoverano i r. del ceppo africano (r. africano, ispanico, gallicano), il r. celtico, i r. italici (liturgia campana, r. aquileiese, r. ravennate), il r. ambrosiano e il r. romano: a partire dall'XI sec., però, tutti questi r. furono unificati sotto il r. romano. Quest'opera di unificazione attorno a un r. non si è verificata, invece, in Oriente, ove sono sopravvissuti gruppi di Chiese autonome, ciascuna con una propria liturgia: si hanno così i r. siriaci (siro-orientale, siro-occidentale, siro-malabrese, maronita), i r. copti (alessandrino, etiopico), il r. bizantino e il r. armeno.