Eroe dell'epica medioevale francese, assai popolare in Italia. Appartenente al
ciclo classico delle
chansons de geste,
Renaud de Montauban
è protagonista della canzone
Les quatre fils Aymon, tratta dal
ciclo dei vassalli ribelli o di Doon de Mayence.
R., figlio di Aymone di
Montalbano in Linguadoca, si ribella all'imperatore Carlo, che aveva ordinato al
padre del paladino di lasciare la corte. Dopo aver assassinato il nipote
dell'imperatore,
R. e i suoi fratelli (Alart, Guichart e Richart) cercano
rifugio in un forte e, inutilmente, asilo nel castello del padre. Carlo giunge a
un accordo con
R.,
che accetta di partire per la Terra Santa per
combattere i Saraceni. Ritornato in Francia,
R. si ritira nella
città di Colonia, dove prende parte alla costruzione della cattedrale,
venendo poi ucciso dai compagni invidiosi. Acclamato come santo, viene
canonizzato dal papa. Nel XIII sec.
R. divenne il modello del cavaliere
ideale, coraggioso e avventuroso, intorno al quale nacquero numerose leggende.
In Italia tali leggende vennero rappresentate dai cantari, che spesso operarono
autentiche contaminazioni tra la tradizione del
Renaud, le
chansons de
geste francesi
e i personaggi e le vicende dei romanzi arturiani.
Nella tradizione letteraria italiana, in particolare nel
Morgante di L.
Pulci,
R. è un personaggio impulsivo e ribelle, massimo
rappresentante della casata di Chiaramonte in lotta con quella di Maganza. M.M.
Boiardo, nell'
Orlando innamorato, riprese le qualità del
personaggio, trasferendole tuttavia in un eroe cortese, antagonista del cugino
per valore d'armi e per passione. Con questi caratteri,
R. passò
nell'
Orlando furioso di L. Ariosto e nella
Gerusalemme liberata di
T. Tasso che, tuttavia, ne elaborò la personalità in modo
autonomo.