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Riemenscheider, Tilman.

Scultore tedesco. Formatosi nelle scuole dell'Alta Svevia e dell'Alto Reno come scultore in alabastro e in legno, nel 1483 stabilì la propria residenza a Würzburg, dove aprì una propria bottega e venne nominato consigliere municipale, nonché borgomastro (1520-21) della città. Nel 1525, durante la guerra dei contadini, si rifiutò di appoggiare il vescovo e i principi contro il popolo e, in seguito a ciò, venne torturato e imprigionato. La sua carriera artistica terminò a causa di questo episodio, poiché gli unici committenti delle opere di R. erano stati la curia e il municipio. R. si ritirò, allora, a Kitzingen, dedicandosi al restauro delle pale d'altare. R. lavorò quasi esclusivamente il legno, realizzando pochi temi (Madonne, crocifissi, santi e apostoli), pur variati, in uno stile inizialmente gotico, che nella maturità si ispirò a forme classiche. Tra le sue prime opere, si possono ricordare l'altare della Santa Maddalena, nella parrocchiale di Münnerstadt (1490-92), e le statue in pietra di Adamo ed Eva, ai lati del portale Sud della Marienkapelle di Würzburg. Numerosi furono i monumenti funerari scolpiti da R.: quello del vescovo Rudolf di Scherenberg (1496-99), di Konrad di Schaumberg (1499) nella Marienkapelle, di Lorenz von Bibra (1519 circa), conservato a Würzburg. Un'altra grande opera, di chiaro intento celebrativo, fu la tomba dell'imperatore Enrico II e della moglie Cunegonda nel duomo di Bamberga, un unico blocco terragno sapientemente suddiviso in varie scene della vita dei due personaggi. Tra gli altari, in cui R. raggiunse i suoi maggiori risultati artistici, ricordiamo quello dell'Ultima cena (1499-1504) in San Giacomo a Rothenburg, della Vergine (1505) a Creglingen, della Crocifissione a Dettwang, della Deposizione (1523 circa) a Maidbronn. L'estrema rinuncia al cromatismo (se si eccettua la coloritura degli occhi e delle labbra dei vari personaggi), che costituisce la caratteristica di queste opere, non piacque ai contemporanei di R., che incaricarono successivamente vari artisti di provvedere alla coloritura degli altari (Osterode 1460 circa - Würzburg 1531).