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Ribbentrop, Joachim von.

Uomo politico tedesco. Figlio di un ufficiale, emigrò giovanissimo in Canada; ritornato in Germania nel 1914, partecipò alla prima guerra mondiale come ufficiale degli ussari. Nel dopoguerra, iniziò a prendere contatti politici con gli ambienti della Destra internazionale. Il suo nazionalismo estremista sfociò, nel 1932, nell'adesione al Partito nazionalsocialista. Divenuto presto consulente di Hitler per la politica estera, con l'avvento al potere del Führer iniziò una brillante carriera politica: fu delegato speciale alla Conferenza internazionale per i problemi del disarmo (1934), capo della delegazione che firmò l'accordo navale con la Gran Bretagna (1935), rappresentante tedesco presso il Consiglio della Società delle Nazioni e ambasciatore a Londra (1936). Dopo aver negoziato e firmato con Giappone e Italia il patto anticomintern (1937), nel gennaio 1938 fu nominato ministro degli Esteri, divenendo il braccio destro di Hitler nella preparazione della guerra. A questo scopo il 22 maggio 1939 siglò con l'Italia il cosiddetto patto d'acciaio, trasformando in tal modo l'Asse Roma-Berlino in un'alleanza apertamente militare; successivamente, il 23 agosto 1939, stipulò il patto di non aggressione o patto Molotov-R. (dal nome dei due ministri degli Esteri che lo firmarono) con l'Unione Sovietica. Durante la guerra inasprì la sua linea politica e, nel timore di vedersi soppiantato dalle decisioni dei militari, il cui potere era in continuo aumento, diresse in prima persona le azioni antiebraiche all'estero. Arrestato dagli Alleati ad Amburgo dopo la resa e processato come criminale di guerra, fu condannato a morte per impiccagione dal Tribunale di Norimberga e giustiziato. Le sue memorie Fra Londra e Mosca. Ricordi e ultime annotazioni furono pubblicate nel 1953 (Wesel 1893 - Norimberga 1946).