Pittore italiano. Allievo di D. Calvaert e di L. e A. Carracci, nel 1598 vinse
una gara pubblica che gli fece raggiungere presto grande fama. Di quel periodo
bolognese sono gli affreschi nel palazzo ex Zani (1598);
Madonna con san
Domenico e i misteri del Rosario,
nel santuario di San Luca
(1598-99);
Assunzione, nella chiesa parrocchiale di Cento (1599-1600).
Nel 1601 fu chiamato a Roma dal cardinale P.E. Sfondrato per eseguire dei
dipinti nella chiesa di Santa Cecilia. Rimase a Roma fino al 1614, salvo brevi
interruzioni durante le quali decorò il chiostro della chiesa di San
Michele in Bosco a Bologna, e vi tornò successivamente nel 1621 e nel
1627. Durante i suoi soggiorni romani ebbe modo di porsi a confronto con
Caravaggio (
Crocifissione di San Pietro, 1604-05;
Santi Pietro e
Paolo;
David e Golia). Nel 1608 iniziò a lavorare per la
famiglia Borghese, al servizio della quale realizzò numerose opere:
alcuni affreschi della sala delle nozze Aldobrandini e di quella delle Dame in
Vaticano;
Sant'Andrea condotto al martirio (1609), nella chiesa di San
Gregorio al Celio; dipinti della cappella dell'Annunciata (1609-10), al palazzo
del Quirinale; decorazione della cappella Paolina (1610-12), nella chiesa di
Santa Maria Maggiore;
L'aurora (1613-14), al casino di palazzo
Rospigliosi. Continuò nel frattempo a prestare la sua opera anche a
Bologna, città nella quale si affermò come maggiore artista del
tempo. Eclettico, fantasioso, in
R. si possono ritrovare spunti e
rielaborazioni dei motivi propri di Raffaello, Correggio, Veronese, Rubens. Tra
le opere più importanti del periodo ricordiamo:
Strage degli innocenti
(1610);
San Domenico in gloria (1613-14);
Pietà per la
chiesa dei Mendicanti;
Crocifissione per la chiesa dei Cappuccini;
Assunzione (1616-17);
Gesta di Ercole (1617-21). Nelle opere
successive
R. fece uso di toni chiari, caratterizzati da una
luminosità argentea (
Annunciazione;
Consegna delle
chiavi,
1620-26;
Trinità, 1625). Per Maria de' Medici
eseguì, su intercessione del cardinale B. Spada, il
Ratto di Elena
(1629). Le ultime opere (
Madonna con bambino e S. Giovannino;
Cleopatra) rimasero incompiute.
R. fu teorizzatore di un
classicismo teso a realizzare la bellezza secondo i canoni esistenti in una
sorta di neoplatonico mondo delle idee (Calvenzano di Vergato, Bologna 1575 -
Bologna 1642).