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Remo.

Lunga asta sagomata che, manovrata a forza di braccia, agisce nell'acqua come una leva permettendo a un natante di avanzare. Il r. è costituito dalla pala, l'estremità allargata e appiattita che viene immersa nell'acqua, dal ginocchio, la parte centrale cilindrica, che si assottiglia terminando con l'impugnatura (girone). La leva di II genere costituita dal r. ha il suo fulcro nell'estremità immersa nell'acqua, la forza motrice all'estremità opposta, dove agisce il vogatore, e la forza resistente nel punto in cui il r. è fissato al bordo del natante. • Encicl. - Come attestato dai graffiti, il r. era conosciuto sin dalla preistoria ed è stato per secoli l'unico strumento di propulsione delle imbarcazioni indipendente da elementi naturali (vento, correnti, ecc.). Nell'antichità la forza motrice era fornita da schiavi e condannati al r., la cui pena consisteva cioè nel servire nelle navi come rematori. Nelle triremi elleniche e romane e nelle galee del sec. XVI i r. potevano raggiungere i 10 m di lunghezza, manovrati ciascuno da tre fino a sei vogatori. Quelli impiegati nelle moderne imbarcazioni da regata sono caratterizzati da un'estrema leggerezza e da una pala larga e ricurva, mentre più pesanti e massicci sono i r. delle barche da pesca o da traffico, con pale strette e spesse. Il materiale utilizzato per i r. è il legno di frassino o faggio, preferito per le sue doti di leggerezza, elasticità e resistenza, ma i r. per le piccole imbarcazioni da diporto sono di solito costituiti da un'asta di tubo metallico e pale in plastica. I r. assumono diverse denominazioni a seconda della loro forma o del sistema di appoggio al bordo del natante. ║ R. alla battana o r. doppio: comunemente detto pagaia, ha una pala a ciascuna delle estremità e viene manovrato immergendo le due pale alternativamente a destra e a sinistra, senza essere appoggiato agli scalmi. ║ R. da bratto: singolo, viene utilizzato su piccole imbarcazioni solitamente a fondo piatto. Il r. è appoggiato a un incavo praticato a poppa e viene manovrato secondo un moto quasi elicoidale. ║ R. da gondola: tipico delle imbarcazioni lagunari, sporge lateralmente a prua, appoggiato a una forcola. Il vogatore, che manovra il r. in piedi, se ne serve anche per dirigere l'imbarcazione, utilizzandolo come timone dopo ogni colpo di pala. ║ R. a pagaia: molto corto e con una sola pala, viene impiegato sulle canoe senza appoggio sullo scalmo. ║ R. a palelle: sono utilizzati in coppia da due vogatori affiancati che impugnano ciascuno un r., o da un solo vogatore che li impugna tutti e due. ║ R. a scaloccio: era impiegato sulle antiche galee da più vogatori disposti a scala; se il girone era troppo grosso per essere impugnato, vi venivano fissate apposite maniglie in ferro o in legno. ║ R. sensile o di punta: molto lungo, viene manovrato da un solo vogatore seduto, rivolto a poppa; nella marina da guerra era usato nelle imbarcazioni riservate al comandante della nave. È utilizzato sulle barche de pesca. ║ R. allo scalmo: r. il cui ginocchio è fissato mediante un anello di corda (stroppo) a un piolo verticale (scalmo) infisso nel bordo (falchetta) dell'imbarcazione. ║ R. a forcella: r. il cui ginocchio, spesso provvisto di un anello di cuoio sporgente, è appoggiato a una forca in bronzo o in ferro detta scalmiera mobile. ║ R. a natola: viene sistemato in un'apposita incavatura semicircolare, detta scalmiera fissa, posta sulla falchetta e rivestita di bronzo. ║ R. a portello: il r. usciva da un apposito foro o portello praticato sui fianchi dell'imbarcazione. ║ R. a posticcio: nelle galee, r. appoggiati su telai aggettanti fuori bordo. Anche nelle moderne imbarcazioni da regata (dette fuoriscalmo) i r. posano su una scalmiera girevole supportata da un braccio sporgente.