Dispositivo, impianto nel quale si fanno avvenire reazioni chimiche a
fini industriali (
r. chimico) o reazioni nucleari (
r. nucleare).
║ Sinonimo di motore a reazione; in aeronautica, velivolo dotato di
propulsore a getto. • Chim. - I
r. utilizzati nei processi chimici
si distinguono in base alla continuità o meno delle operazioni svolte.
Per piccole capacità produttive, la reazione viene condotta in modo
discontinuo, caricando, cioè, tutti i reagenti all'inizio dell'operazione
e attendendo il tempo necessario al raggiungimento del grado di conversione
richiesto; questo tipo di conduzione è caratteristico dei
r.
utilizzati nell'industria farmaceutica. Per alte capacità produttive si
utilizzano
r. continui, caratterizzati, cioè, da flussi di
reagenti in entrata e da flussi di prodotti e reagenti non convertiti in uscita
che non subiscono interruzioni durante il corso delle operazioni; alcuni
processi, infine, richiedono l'utilizzo di
r. semicontinui, nei
quali non tutti i componenti del sistema reagente fluiscono con
continuità attraverso il
r. I
r. continui vengono
ulteriormente suddivisi, in base al grado di mescolamento, in
r. a
mescolamento nullo e
r. a mescolamento completo: i primi hanno forma
tubolare e sono caratterizzati dal fatto che ogni porzione della miscela
reagente permane nel
r. per lo stesso tempo; i secondi, invece, sono
caratterizzati dal fatto che ogni punto interno ha gli stessi valori di
temperatura e di composizione uguali a quelli della corrente materiale uscente.
Un altro importante elemento di caratterizzazione dei
r. continui
è dato dal numero e dalla natura delle fasi coinvolte nelle reazioni
chimiche che avvengono in essi: le reazioni omogenee, in cui è presente
un'unica fase, vengono condotte solitamente in
r. tubolari a flusso
continuo, mentre è più complessa la situazione dei sistemi
eterogenei. Le reazioni fluido-solido, nelle quali rientrano le reazioni
catalitiche eterogenee, vengono spesso condotte in
r. tubolari nei quali
è presente un letto costituito da particelle solide del catalizzatore; le
reazioni in fase liquida vengono condotte solitamente in
r. a grado di
mescolamento molto agitato, per consentire la dispersione delle due fasi l'una
nell'altra; le reazioni in cui sono presenti una fase liquida e una gassosa,
infine, vengono condotte in
r. a colonna verticale, nei quali le due fasi
si muovono in controcorrente, la gassosa dal basso e la liquida dall'alto. Un
tipo particolare di
r. è il cosiddetto
bioreattore o
r.
biologico, nel quale avvengono le reazioni di fermentazione caratteristiche
del settore microbiologico industriale; ricordiamo infine i
r. nei quali
avvengono processi elettrochimici, fotochimici o radiochimici, non inquadrabili
in categorie generali, in quanto strettamente dipendenti dalle reazioni
coinvolte. • Elettrotecn. - Dispositivo elettrico costituito da un
condensatore o da un induttore, destinato a fornire una certa reattanza al
passaggio della corrente; se non è ulteriormente specificato, indica
solitamente una bobina d'induttanza, utilizzata come componente di circuiti a
bassa tensione. ║
R. di potenza:
r. impiegato in circuiti ad
alta potenza, solitamente nelle reti di trasporto e di distribuzione
dell'energia elettrica. I
r. di potenza possono essere inseriti
in
serie alla linea per limitare l'intensità della corrente, oppure
connessi
in parallelo per controllare la potenza reattiva. I
r.
del primo tipo non hanno nucleo di ferro e possono essere isolati in aria o
immersi in olio; i
r. del secondo tipo, invece, sono dotati di nucleo
ferromagnetico e sono di costruzione molto simile a quella dei trasformatori.
• Fis. -
R. nucleare: dispositivo che utilizza una reazione
nucleare a catena per fornire energia termica. In un
r. nucleare hanno
luogo, in genere, numerose reazioni nucleari; almeno una di esse, detta
reazione di base o
fondamentale, è esoenergetica,
controllabile e, una volta innescata, prosegue nel tempo con continuità.
Risultato principale della reazione di base è la liberazione di energia
nucleare, convertita in energia termica; essa è accompagnata
dall'emissione di particelle e di radiazioni e dalla formazione di un certo
numero di nuclidi, in maggioranza radioattivi, prodotti dalla reazione base e da
reazioni secondarie. Le reazioni nucleari esotermiche utilizzate nei
r.
sono di due tipi: le
reazioni di fusione, che non hanno ancora
trovato impiego pratico e sono oggetto di studio in tutto il mondo, e le
reazioni di fissione, utilizzate negli attuali
r. nucleari. Il
primo
r. nucleare, di fissione, fu la
pila atomica realizzata nel
1942 a Chicago da E. Fermi e dai suoi collaboratori. ║
R. nucleare a
fissione: dispositivo entro il quale si realizza la fissione controllata di
un radioisotopo fissile, con produzione di radioisotopi, di neutroni e sviluppo
di energia termica. Numerosi elementi pesanti possono subire la fissione se
bombardati con neutroni di energia sufficientemente elevata; solo pochi
elementi, detti
fissili, sono in grado di subire fissione se bombardati
con neutroni di qualsiasi energia. L'unico elemento fissile esistente in natura
è l'uranio, che è costituito per lo 0,71% dall'isotopo
235U, per il 99,28% dall'isotopo
238U e per
il restante 0,01% dall'isotopo
234U; l'isotopo
235U è fissile, mentre l'isotopo
238U
subisce la fissione solo se bombardato con neutroni di energia elevata. Altri
materiali fissili prodotti artificialmente sono gli isotopi
239Pu e
241Pu, ottenuti dal
238U per cattura neutronica, e l'isotopo
233U, prodotto dal
232Th. Nella fissione di
una mole di
235U si libera un'enorme quantità di
energia, circa 2 · 10
13J · mol
-1, della quale
l'85% è sotto forma di energia cinetica dei prodotti di fissione e il
restante 15% è distribuito fra emissione β ed emissione γ.
Poiché la probabilità di assorbimento di un neutrone da parte dei
nuclei di un elemento aumenta in generale con il diminuire dell'energia dei
neutroni, è conveniente rallentare notevolmente i neutroni emessi per
effetto della fissione, così da poter provocare la fissione di un altro
nucleo; il processo di rallentamento avviene collocando nel nucleo attivo
(
nocciolo) del
r. un
moderatore, cioè un materiale
non assorbente neutroni e di basso peso atomico, in modo che i neutroni perdano
rapidamente energia urtando contro i nuclei di questo materiale. In generale, i
neutroni prodotti nella fissione possono subire tre tipi di interazione con i
materiali presenti nel
r.: diffusione anelastica o
scattering, con
perdita di energia; assorbimento in un nucleo senza dar luogo a fissione;
fissione. Il mantenimento della reazione a catena è ostacolato in ogni
r. da molteplici fattori, quali la presenza di fluido refrigerante, la
fuga di neutroni dal contorno del sistema, l'assorbimento di neutroni da parte
della struttura portante del
r., ecc.; se definiamo
costante di
moltiplicazione k la grandezza data dal numero di neutroni prodotti per ogni
neutrone catturato, condizione necessaria, ma non sufficiente, affinché
la reazione si autosostenga è
k > 1. Se
P è la
probabilità che un neutrone di fissione ha di non sfuggire dal mezzo
prima di essere catturato, il valore assunto dal prodotto
ke =
Pk, detto
costante di criticità, fornisce una condizione
sufficiente per l'autosostentamento della reazione: se
ke <
1 la reazione tende a estinguersi, e il
r. si dice
sottocritico;
se
ke = 1 la reazione a catena è stazionaria
e il
r. si dice
critico; infine, se
ke > 1 la
reazione a catena è divergente, tende cioè ad accelerarsi
progressivamente, e il
r. si dice
ipercritico. Elemento
fondamentale di un
r. è il
combustibile nucleare, termine
con il quale si indica, impropriamente, ogni materiale contenente elementi
fissili, capace di sostenere una reazione a catena e produrre quindi energia;
dal punto di vista nucleare esso è caratterizzato dal numero medio η
di neutroni utilizzabili nella reazione per ogni neutrone assorbito dal
combustibile. I combustibili nucleari attualmente utilizzati sono l'uranio
naturale, formato da una miscela dei tre isotopi
234U,
235U e
238U, l'isotopo
235U, presente in
natura, e gli isotopi
233U e
239Pu, prodotti
artificialmente nei
r. per effetto dell'assorbimento dei neutroni da
parte di nuclei non fissili quali
238U e
232Th, detti
materiali fertili. Nella reazione principale di fissione, degli η
neutroni prodotti uno è destinato a scindere un nucleo fissile e i
restanti η - 1, almeno in linea di principio, possono produrre nuovi nuclei
fissili secondo le
reazioni di fertilizzazione che si innescano in
seguito all'assorbimento di neutroni da parte di materiali fertili; il numero di
nuovi atomi fissili prodotti secondo le reazioni di fertilizzazione per ogni
atomo distrutto per fissione del materiale fissile viene detto
coefficiente
di conversione c. Se
c > 1 il materiale fissile prodotto è
maggiore di quello bruciato, e il
r. si dice
autofertilizzante; se
c < 1 il
r. si dice
convertitore. Dal punto di vista
della produzione di energia i combustibili nucleari sono caratterizzati dalla
resa energetica, definita come la quantità di energia termica
ottenibile dall'unità di massa del combustibile stesso: in essa è
compresa l'energia generata dalla fissione degli elementi prodotti per
fertilizzazione nel nocciolo del
r. La permanenza del combustibile nel
r. rappresenta una fase di un ciclo, detto
ciclo del combustibile
nucleare, che descrive i trattamenti e le lavorazioni subiti dall'uranio
dalla sua estrazione alla eliminazione delle scorie. Quest'ultima fase
costituisce uno dei problemi più delicati connessi con l'utilizzo di
r. a fissione. Come già accennato, ogni
r. nucleare
contiene i seguenti componenti essenziali: il
combustibile nucleare,
costituito da uno o più isotopi fissili e da uno o più isotopi
fertili; un
fluido vettore termico, che circola attraverso il
r. e
asporta il calore prodotto durante il funzionamento; il
moderatore,
presente solo nei
r. termici e spesso coincidente con il fluido vettore;
un
sistema di controllo della reattività e della potenza prodotta,
costituito da un complesso di barre ad alto assorbimento neutronico che,
inserite nel nocciolo, provocano un rapido spegnimento del
r.; il
complesso delle strutture portanti. Agli elementi costituenti il
r.
propriamente detto si aggiungono il circuito del fluido vettore termico, detto
circuito primario, una
schermatura per l'assorbimento delle
radiazioni nucleari, e un
sistema di contenimento per ridurre al minimo
la fuoriuscita di prodotti della fissione in caso di rottura del circuito
primario; infine, data l'elevata attività radioattiva dei prodotti di
fissione, assumono grande rilievo nella progettazione di un
r. nucleare
la scelta dei sistemi di sicurezza, in genere suddivisi in più
sottosistemi distinti e indipendenti, basati su principi fisici diversi e
separati fisicamente, così che la sicurezza non dipenda dal funzionamento
di una singola unità. In base allo scopo cui sono destinati, i
r.
nucleari a fissione possono essere classificati in
r. di energia o
di
potenza,
r. sperimentali e
r. di ricerca; un'altra
suddivisione può essere fondata sulla natura e la struttura del
combustibile nucleare utilizzato, distinguendo tra
r. di tipo omogeneo,
quando il combustibile è diffuso nel moderatore oppure nel fluido
refrigerante, e
r. di tipo eterogeneo, nei quali il combustibile è
presente in forma strutturalmente diversa dal moderatore e dal fluido
refrigerante. A seconda dell'energia dei neutroni utilizzati per la fissione, i
r. possono essere
veloci, quando la maggior parte dei neutroni
impiegati hanno energia superiore a 0,1 MeV,
intermedi, quando la
fissione avviene principalmente per assorbimento di neutroni nell'intervallo
delle energie intermedie,
termici, quando i valori delle energie dei
neutroni coinvolti sono inferiori a 1 eV. In base al tipo di moderatore
utilizzato, i
r. termici possono essere suddivisi, a loro volta, in
r.
ad acqua,
r. ad acqua pesante,
r. a grafite; a seconda del
fluido refrigerante impiegato si suddividono in
r. ad acqua in
pressione,
r. ad acqua in cambiamento di fase e
r. a metalli
liquidi. ║
R. di potenza:
r. nucleare in cui
l'energia termica liberata viene estratta e trasformata in energia elettrica per
scopi industriali. La trasformazione di calore in energia elettrica avviene
solitamente attraverso turbogeneratori azionati da vapore prodotto in un
circuito primario; il complesso del
r. di potenza e del circuito primario
prende il nome di
generatore nucleare di vapore, mentre l'insieme dei
turbogeneratori elettrici e dei macchinari associati, analoghi a quelli presenti
nelle centrali termiche convenzionali, prende il nome di
impianto di
produzione. ║
R. ad acqua bollente:
r. nucleare
in cui l'acqua, che ha funzione di moderatore e di fluido refrigerante, è
in stato di ebollizione. L'ebollizione parziale dell'acqua ha luogo nel
nocciolo, costituito da elementi modulari, ognuno formato da quattro elementi di
combustibile e da una barra di controllo; il vapore saturo prodotto è
inviato direttamente alla turbina, dopo aver attraversato separatori di
umidità ed essiccatori. ║
R. ad acqua in pressione:
r. nucleare in cui l'acqua viene mantenuta a pressione elevata,
denominato anche
r. ad acqua leggera. L'acqua, a una pressione di circa
150 bar, circola nel nocciolo e convoglia calore al circuito secondario, che
produce vapore per le turbine; una delle principali caratteristiche del
r. ad acqua in pressione, in cui l'acqua svolge la funzione sia di
moderatore sia di fluido refrigerante, è l'assoluta separazione tra
fluido termico primario e fluido secondario, esente da contaminazione
radioattiva. ║
R. ad acqua pesante:
r. nucleare in
cui il moderatore e il fluido refrigerante sono costituiti da acqua pesante.
L'impiego dell'acqua pesante come moderatore presenta il vantaggio, rispetto
all'acqua naturale, di un assorbimento neutronico notevolmente inferiore:
ciò consente di utilizzare l'uranio naturale come costituente principale
del combustibile nucleare. L'efficacia del moderamento, tuttavia, è
sensibilmente inferiore, poiché i nuclei di deuterio, che svolgono tale
funzione, hanno una massa doppia di quella dei nuclei di idrogeno: questo
inconveniente viene ovviato aumentando la distanza fra gli elementi di
combustibile rispetto a quella dei
r. ad acqua leggera. ║
R. a
gas:
r. nucleare raffreddato a gas; in particolare,
r.
nucleare a uranio naturale, moderato a grafite e raffreddato a gas. Nonostante i
perfezionamenti, sviluppati anche in Francia, il
r. a gas-grafite e
uranio naturale presenta limitazioni intrinseche; per tale motivo sono stati
realizzati
r. a gas basati su tecnologie più avanzate, che
producono calore a temperature molto maggiori, consentendo l'impiego di
turbogeneratori analoghi a quelli utilizzati negli impianti termoelettrici
tradizionali. ║
R. moderati e raffreddati con liquidi organici:
r. nucleari nei quali moderatori e refrigeranti sono costituiti da alcuni
liquidi organici, in particolare difenile e trifenile. Tali
r. presentano
il vantaggio di poter utilizzare acciai al carbonio o debolmente legati per la
costruzione dei circuiti al posto dell'acciaio inossidabile, assai più
costoso, necessario negli impianti raffreddati ad acqua; tuttavia, l'utilizzo di
liquidi organici presenta l'inconveniente della decomposizione e della
polimerizzazione dei liquidi stessi alle alte temperature, con la conseguente
perdita di materiale e la sua necessaria reintegrazione. ║
R. a
metallo liquido:
r. nucleare moderato a grafite in cui il
refrigerante è un metallo o una lega (più usate le leghe
comprendenti sodio, potassio, bismuto). L'impiego dei metalli liquidi consente
di raggiungere temperature molto alte a pressione atmosferica e di trasferire
potenze termiche rilevanti da sistemi compatti con potenze relativamente
limitate per la loro circolazione; tuttavia, il loro impiego necessita della
realizzazione di elementi di combustibile e di componenti meccanici adatti,
nonché di una apposita strumentazione. ║
R. a
piscina:
r. nucleare eterogeneo nel quale le sbarre di combustibile
sono immerse in una vasca di acqua o acqua pesante. Il liquido funge da
moderatore, riflettore, schermo e refrigerante. ║
R.
autofertilizzante veloce:
r. nucleare privo di moderatore, nel
quale vengono utilizzati i neutroni veloci provenienti dalla fissione del
235U per trasformare l'isotopo fertile
238U nell'isotopo
fissile
239Pu. Un
r. nucleare veloce autofertilizzante,
capace, cioè, di produrre più atomi fissili di quanti ne consuma,
è caratterizzato da una elevata densità di potenza nel nocciolo e,
quindi, da esigenze di trasferimento del calore particolarmente severe.
L'elevata domanda di nuove fonti energetiche, unitamente all'eccessivo costo di
estrazione dell'uranio, hanno promosso lo sviluppo e la produzione di tali
r. ║
R. termici autofertilizzanti:
r. termici nei
quali il processo di autofertilizzazione è realizzato sulla base del
ciclo uranio-torio. La tecnologia dei
r. termici autofertilizzanti a
torio è ancora poco sviluppata, poiché l'avvelenamento provocato
dall'accumulo dei prodotti di fissione è molto maggiore che nei
r.
veloci; un ulteriore problema è dato dall'elevata radioattività
dell'uranio prodotto nel ciclo uranio-torio, che impone un'adeguata schermatura
dell'impianto. ║
R. fertilizzati o
amplificatori di energia:
r. sottocritici in fase di studio basati sull'impiego del torio, il cui
unico isotopo
232Th è fertile, non fissile. Il processo di
fertilizzazione viene innescato irradiando il torio con un fascio di particelle
di una macchina acceleratrice in modo continuo per circa un anno, al termine del
quale il bilancio energetico inizia a essere attivo. Questo tipo di
r.,
proposto da C. Rubbia, viene anche denominato
amplificatore di energia
poiché, a differenza dei
r. convenzionali che si autosostengono,
è necessario immettere energia dall'esterno affinché esso sia in
grado di fornire energia, in misura molto maggiore di quella assorbita. ║
R. a sicurezza intrinseca:
r. che dispongono di funzioni
essenziali di sicurezza, che garantiscono lo spegnimento della reazione a catena
e la rimozione del calore residuo di decadimento indipendentemente
dall'attivazione di sistemi e dall'intervento dell'uomo. ║
R. di
potenza per propulsione navale:
r. nucleari utilizzati nella
propulsione navale nucleare, simili a quelli impiegati per la realizzazione di
impianti a terra per la produzione di energia elettrica; la diffusione della
propulsione nucleare, tuttavia, è molto limitata a causa dei notevoli
costi di investimento, dei rischi connessi, della necessità di personale
specializzato e di infrastrutture a terra per le operazioni di cambio del
combustibile, della mancanza di un regolamento internazionale, ecc. ║
R. di ricerca:
r. nucleare adoperato per eseguire ricerche
nel campo della fisica, ingegneria, biologia. Questo tipo di
r. è
dotato di camere laterali per l'esposizione di campioni al flusso neutronico da
esso fornito, che rappresenta uno dei dati caratteristici del
r. stesso.
║
R. nucleari a fusione:
r. nucleari in fase di studio,
basati sulla reazione di fusione di nuclei di elementi a basso numero atomico.
Questa fusione è accompagnata da perdita di massa e dalla conseguente
liberazione di un ingente quantitativo di energia. Tali reazioni, tuttavia,
richiedono enormi energie di attivazione, a causa della repulsione
elettrostatica dei nuclei: solo a temperature dell'ordine del centinaio di
milioni di gradi le forze repulsive fra i nuclei vengono superate dall'energia
cinetica dei nuclei stessi e, raggiunte così distanze internucleari
inferiori a 10
-13 cm, possono aver luogo reazioni nucleari di
fusione. A temperature così elevate gli atomi si dissociano in nuclei ed
elettroni, in uno stato gassoso della materia che prende il nome di
plasma: è nello stato di plasma che possono raggiungersi le
temperature di ignizione necessarie ad avviare i processi termonucleari.
║
R. a confinamento magnetico:
r. nucleare a fusione nel
quale il plasma è confinato in una prestabilita regione dello spazio
mediante campi magnetici. A causa della sua elevatissima temperatura, il plasma
non può essere contenuto in un recipiente materiale, come avviene nei
r. a fissione: è tuttavia possibile confinarlo utilizzando la
proprietà dei campi magnetici di deflettere particelle cariche in moto,
come quelle costituenti il plasma stesso. Il campo magnetico agisce sul plasma
contrastando o bilanciando la tendenza della sua superficie limite a espandersi
per effetto della pressione; in pratica, il bilanciamento tra le due pressioni
non è mai raggiunto, e il rapporto tra la pressione nel plasma e quella
del campo magnetico esterno è sempre inferiore all'unità. Le
configurazioni magnetiche attualmente adottate per il confinamento del plasma
sono generalmente a struttura chiusa, cioè caratterizzate da linee di
campo che non escono dalla zona di confinamento. ║
R. a confinamento
inerziale:
r. a fusione nucleare in fase di studio, nel quale il
confinamento e il riscaldamento del combustibile vengono realizzati mediante
irraggiamento con intensissimi fasci laser. ║
R. a confinamento
muonico:
r. nucleare a fusione in fase di studio, nel quale il
confinamento viene realizzato mediante l'impiego di ioni molecolari
muonici.