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Ravel, Maurice.

Compositore e musicista francese. Dopo aver studiato privatamente pianoforte con H. Ghys e armonia con C. René, nel 1889 si iscrisse al conservatorio di Parigi dove ebbe come maestro di pianoforte C. De Bériot; completarono la sua formazione i corsi di contrappunto di A. Gédalge. In quegli anni compose vari pezzi sia da camera sia per pianoforte o altro; in essi è già evidente la ricerca instancabile di effetti nuovi, non contemplati dai trattati canonici e che, pure, si ricollegano all'antica tradizione francese del XVII sec. Nel 1898 vennero eseguite alla Société Nationale le Suite auriculaires per pianoforte a quattro mani (poi orchestrate), cui fecero seguito nel 1899 e nel 1900 l'ouverture Shéhérazade e due Épigrammes de Marot. L'accoglienza da parte del pubblico e della critica non fu favorevole. Nel 1901 vennero pubblicati anche i suoi Jeux d'eau, in cui R. inaugurò un uso nuovo della tastiera fatto proprio, in seguito, da vari musicisti, tra cui Debussy. In contrapposizione alla Société Nationale, nel 1909 fondò, con Schmitt, Roussel e Fauré, la Société Musicale Indépendente, che si proponeva come scopo la diffusione della musica contemporanea; fu proprio in questi anni che R. si dedicò con passione anche all'attività di critico musicale. Allo scoppio della prima guerra mondiale partì per il fronte; vennero ispirati da questo periodo i sei pezzi di Le tombeau de Couperin (1914-17), per pianoforte e orchestra, dedicati ciascuno a un compagno caduto in guerra, e il Concerto per la mano sinistra (1931), scritto per il pianista austriaco P. Wittgenstein che, durante un combattimento, aveva perso il braccio destro. Dopo un breve periodo di inattività, cui fecero seguito la composizione e l'esecuzione di Le valse, nel 1920 R. si stabilì in campagna, a Monfort-l'Amaury. Nel periodo 1926-28, la sua crescente popolarità lo indusse a compiere fortunate tournée in Europa e in America, come pianista e direttore d'orchestra. Tipico rappresentante dell'Impressionismo, ciò nondimeno, fin dall'inizio della sua carriera, R. si caratterizzò per una forma personale ben individuata. Appassionato cultore della tradizione francese, fu un antiromantico e un antiwagneriano convinto. Fondamentale è stata la sua importanza come armonista: sull'armonia, infatti, che egli arricchì con cromatismi, ritardi, dissonanze, si basa essenzialmente la sua musica. Sensualmente malinconico, R. è considerato uno dei maggiori rappresentanti della decadenza musicale del XX sec. La sua produzione non fu eccessivamente abbondante. Scrisse musica per il teatro (la commedia musicale L'heure espagnole, 1911, la prima opera lirica con libretto; i balletti Daphis et Chloé, 1912; la fantasia lirica L'enfant et les sortilèges, 1925); per il coro (tre Chansons a voci miste, 1916); per il canto (Shéhéradaze, 1903; Histoires naturelles, 1906; Mélodies populaires grecques, 1907; tre Poèmes de Mallarmé, 1914; due Melodies hébraïques, 1915; Don Quichotte à Dulcinèe); strumentale da camera (Quartetto per archi, 1902-03; Introduzione e Allegro, 1906, per arpa, quartetto d'archi, flauto e clarinetto; Trio per pianoforte, violino e violoncello, 1915; Sonata per violino e violoncello, 1922; Sonata per violino e pianoforte 1927; Tzigane, per violino e pianoforte, ispirata alla musica degli tzigani ungheresi); per pianoforte (Pavane pour une infante defunte, 1899; Jeux d'eau, 1901; Miroirs, 1905; Sonatine 1903-05; Gaspard de la Nuit, 1908; Contes de ma Mère l'Oye, 1908, poi trascritta per orchestra; Valses nobles et sentimentales, 1911, poi trascritti per orchestra; Tombeau de Couperin, 1914-17). Più abbondanti furono le opere per orchestra: Rhapsodie espagnole (1907), ispirata al folclore musicale spagnolo; il poema sinfonico La valse (1920); il Bolero (1928), scritto su richiesta della celebre ballerina Ida Rubinstein e destinato originariamente alla danza; il Concerto in sol maggiore (1931) per pianoforte e orchestra e il Concerto in re maggiore (1932), anch'esso per pianoforte (sola mano sinistra) e orchestra. R. si distinse anche per la trascrizione orchestrale di varie opere di Chopin, Debussy, Schumann e Mussorgskij (di cui sono celebri i Quadri di un'esposizione) (Ciboure, Pirenei francesi 1875 - Parigi 1937).