Sindacalista e uomo politico italiano. Dedicatosi all'organizzazione del
movimento sindacalista cattolico sin dagli anni giovanili, aderì al
Partito Popolare di don Sturzo e, non ancora ventenne, fondò e diresse a
Torino la rivista «Il lavoratore», soppressa nel 1925. Antifascista,
rimase legato alle organizzazioni cattoliche e prese parte alla Resistenza; nel
1944 fu arrestato a Milano. Dopo la Liberazione divenne segretario della Camera
del Lavoro di Torino, in rappresentanza della DC, entrando inoltre a far parte
del Consiglio nazionale del partito. Nominato consultore nazionale, fu eletto
deputato alla Costituente e rieletto nelle successive legislature per la
sinistra sindacale. Alla morte di A. Grandi nel 1946, gli subentrò come
segretario generale della CGIL, per la corrente cristiana, ma nel 1947 fu
sostituito nella carica da G. Pastore. Postosi in posizione critica rispetto
alla nuova linea del sindacalismo cattolico, nel 1948 si batté contro la
scissione sindacale, aderendo tuttavia alla CGIL, divenuta poi CISL, nell'ambito
della quale svolse la propria attività a Torino (Castelnuovo Don Bosco,
Asti 1905-1977).