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Rapelli, Giuseppe.

Sindacalista e uomo politico italiano. Dedicatosi all'organizzazione del movimento sindacalista cattolico sin dagli anni giovanili, aderì al Partito Popolare di don Sturzo e, non ancora ventenne, fondò e diresse a Torino la rivista «Il lavoratore», soppressa nel 1925. Antifascista, rimase legato alle organizzazioni cattoliche e prese parte alla Resistenza; nel 1944 fu arrestato a Milano. Dopo la Liberazione divenne segretario della Camera del Lavoro di Torino, in rappresentanza della DC, entrando inoltre a far parte del Consiglio nazionale del partito. Nominato consultore nazionale, fu eletto deputato alla Costituente e rieletto nelle successive legislature per la sinistra sindacale. Alla morte di A. Grandi nel 1946, gli subentrò come segretario generale della CGIL, per la corrente cristiana, ma nel 1947 fu sostituito nella carica da G. Pastore. Postosi in posizione critica rispetto alla nuova linea del sindacalismo cattolico, nel 1948 si batté contro la scissione sindacale, aderendo tuttavia alla CGIL, divenuta poi CISL, nell'ambito della quale svolse la propria attività a Torino (Castelnuovo Don Bosco, Asti 1905-1977).